Al via gli eventi per l’Anno internazionale della conservazione dei ghiacciai

Proclamato dall'Onu, in Valle d'Aosta sarà celebrato con convegni, attività per le scuole, un concorso letterario e fotografico e una campagna di misurazione con i droni sul Monte Bianco. Il primo appuntamento con il convegno "Ghiacciai e diritti" si terrà sabato 15 marzo al Forte di Bard.
© Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta
Ambiente

Una campagna di misurazione degli spessori del ghiaccio con i droni sul Monte Bianco, un concorso letterario e fotografico, dei convegni scientifici e l’inaugurazione del sentiero glaciologico di Courmayeur, realizzato con i fondi europei. Sono tante le iniziative proposte dalla Regione, insieme all’Associazione Forte di Bard, la Fondazione Montagna Sicura e l’Arpa in occasione dell’Anno internazionale della conservazione dei ghiacciai proclamato per il 2025 dall’Onu. Le iniziative sono state presentate questa mattina, lunedì 10 marzo, durante una conferenza stampa al Palazzo regionale di Aosta.

“La decisione dell’assemblea dell’Onu ci consente un ulteriore momento di riflessione su quanto è stato fatto, di lasciare qualcosa di concreto e di cementificare i rapporti di lavoro quotidiani tra i partner. Sarà una sfida interessante”, dice l’assessore regionale all’Ambiente, Davide Sapinet ricordando che “la Valle d’Aosta ha un terzo della superficie glaciale italiana con una perdita negli ultimi 20 anni tra il 30 e il 60%”.

Il programma degli eventi comincia sabato 15 marzo, alle 16, al Forte di Bard con il convegno “Ghiacciai e diritti: nuove regole per un bene comune compromesso dal riscaldamento climatico”, con ospiti Roberto Louvin, professore di diritto pubblico comparato all’Università di Trieste e Michele Vellano, professore di diritto dell’Unione Europea all’Università degli Studi di Torino. Seguirà la visita guidata alla mostra “Terre Bianche” di Davide Camisasca, allestita all’interno del Museo delle Alpi. Il 21 marzo, in cui ricorre la Giornata mondiale dei ghiacciai,  sempre al Forte di Bard, sono previsti dei laboratori e delle visite guidate che coinvolgeranno 230 studenti delle scuole medie dedicati al ciclo di vita dei ghiacciai, dell’acqua e degli ecosistemi montani.

Tra i mesi di aprile e giugno saranno organizzati degli eventi divulgativi per i turisti a Gressoney-La-Trinité , Cogne, Courmayeur, Valtournenche e Ayas, un concorso letterario e fotografico, i cui dettagli sono in fase di definizione. Durante l’estate, ad Arvier si terrà una serata a tema glaciologico nell’ambito de ciclo degli eventi “Pnrr Agile Arvier”, mentre sul Monte Bianco prenderà il via la campagna di misurazione degli spessori di ghiaccio con i droni condotta dalla Fondazione Montagna Sicura con il Cnrs e il centro di ricerca francese Edytem francese. “L’obiettivo è misurare  l’altezza del Monte Bianco e avere una conferma dei dati attuali e poi utilizzare dei sistemi di georadar per misurare lo spessore della calotta glaciale –  spiega Andrea Cargnino, presidente della Fondazione Montagna Sicura -. Queste misurazioni sono l’inizio di una collaborazione con gli enti francesi per creare nel tempo una serie storica per avere dei dati sull’evoluzione dello spessore dei ghiacciai”.

Nel mese di settembre sarà inaugurato il sentiero glaciologico alla funivia Skyway di Courmayeur. Il programma degli eventi si chiude con i convegni “Come comunicare il cambiamento climatico”, a settembre alla funivia Skyway  di Courmayeur,  e quello in occasione della Giornata internazionale della Montagna, l’11 dicembre al Forte di Bard. Sempre nella fortezza, durante l’autunno, sarà anche inaugurato il rinnovato museo “Alpi dei ragazzi” che “sarà dedicato a tutto ciò che è stato fatto in questi anni dal Forte di Bard per le montagne e i ghiacciai”,  spiega la presidente dell’Associazione Forte di Bard, Ornella Badery. E aggiunge: “La fusione dei ghiacciai è un problema, il cambiamento climatico non si può negare e in questo programma di eventi il Forte di Bard si occuperà della parte divulgativa, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni”.

Per Igor Rubbo, direttore dell’Arpa, che parteciperà all’iniziativa occupandosi delle analisi scientifiche, “dobbiamo far capire alla giovani generazioni qual è il valore dei ghiacciai e che cosa significa la loro perdita” facendoli “innamorare un po’ della montagna, in termini di lavoro e di studio. Per i nostri enti c’è il problema di trovare sul territorio che si potranno occupare negli anni futuri di questi studi”.

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