Dopo le polveri sottili dal Canada, ancora presenti, ma in fase di esaurimento secondo Arpa, da giovedì potrebbero arrivare quelle del Sahara. L’Agenzia regionale protezione ambiente ha diffuso nella tarda mattinata di oggi un aggiornamento sul fenomeno che da alcuni giorni sta interessando anche la nostra regione.
Nella giornata di ieri, lunedì 9 giugno, si è registrato il picco dei livelli di Pm10: nelle stazioni di Aosta-Plouves e Donnas le medie giornaliere hanno superato il valore limite di 50 µg/m³. Tra le ore 00:00 e le 10:00 sono stati rilevati valori compresi tra 70 e 90 µg/m³, in calo nel pomeriggio, quando si sono attestati tra 50 e 60 µg/m³. Dati confermati anche dall’ultima rilevazione effettuata oggi alle ore 11.

Per i prossimi giorni l’Arpa prevede un’ulteriore diminuzione. “Dalle misure a terra del profilo verticale delle polveri, lo strato è in assottigliamento alle quote più alte, ciò porta a pensare che questa fase del fenomeno sia in esaurimento” scrivono i tecnici regionali.
Tuttavia, dai modelli europei emerge un nuovo possibile trasporto atmosferico, previsto intorno al 12 giugno, con l’arrivo di polveri sahariane.

Il fumo degli incendi in Canada è anche sui cieli della Valle d’Aosta
8 giugno 2025 di Christian Diemoz
Che cos’è la foschia che, dalla mattina di oggi, domenica 8 giugno, avvolge la Valle d’Aosta, impedendo di vedere le montagne? Alla domanda, che è verosimile pensare si siano posti molti residenti nella nostra regione, risponde l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente in Valle d’Aosta.
“Si tratta – spiega l’agenzia in un post su X – di fumo dagli incendi in Canada – oltre 200 roghi attivi, quasi 100 fuori controllo – trasportato dai venti sopra l’oceano fino a noi”. Al riguardo, l’Arpa sottolinea che nelle stazioni di qualità dell’aria si rileva un aumento rapido di PM2.5 e PM10, le due classi di particolato atmosferico (particelle solide e liquide sospese nell’aria).

Le polveri sospese, sottolinea ancora l’Arpa, arrivano fino ad oltre 4000 metri di altitudine. I dati preliminari del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (non ancora validati), evidenziano – per il pm10 – valori medi giornalieri di 10 e 13 microgrammi per metro cubo nelle due stazioni di rilevamento di Aosta, di 11 a Etroubles, di 10 a Donnas e tra i 7 e i 9, tra La Thuile e Courmayeur.

Per il pm2.5, 6 e 9 microgrammi per metro cubo di media giornaliera ad Aosta (le rilevazioni avvengono in via Liconi e in via Primo maggio), 7 ad Etroubles, 11 a Donnas e 5 ad Entrèves di Courmayeur.

Le norme, in Italia, stabiliscono un valore limite annuale di 40 microgrammi per metro cubo per il pm10. Inoltre, la concentrazione giornaliera di tale agente non deve superare i 50 microgrammi per metro cubo per più di 35 giorni l’anno. Il valore limite annuale per il pm2.5 è di 25 microgrammi per metro cubo. Al contrario di quanto avviene per il pm10, per queste polveri non è stabilito, in Italia, un limite giornaliero.
Una risposta
Buongiorno, mi permetto di dare una mia opinione. La causa della “foschia” nei cieli a mio parere è il continuo rilascio delle scie chimiche, geoingegneria, oscuramento del sole… un contenuto spaventoso e vergognoso di prodotti velenosi che non sto ad elencare.
Fino al 2010 era possibile firmare contro questi incredibili “esperimenti” ma ora è proibito anche solo parlarne.
Chi ne parla oggi, se gli va bene, viene deriso! Grazie per lo spazio. Buon lavoro a voi e grazie per l’ospitalità della vostra meravigliosa valle!