Lo scenario peggiore tratteggiato dai tecnici per il 2050 è già realtà in questo anomalo 2022. Con un inverno con scarsissime precipitazioni e temperature elevate, un’estate altrettanto secca e torrida, stiamo avendo “un assaggio molto amaro di quella che sarà la situazione idrica nella nostra regione nei prossimi anni e decenni”. Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, assieme agli assessori Carlo Marzi e Davide Sapinet, e ai tecnici regionali fa il punto della carenza idrica della nostra regione in una delle poche giornate di pioggia degli ultimi mesi, che difficilmente cambierà il quadro della “siccità estrema molto severa” che sta colpendo anche il nostro territorio.

“Ci troviamo in questa condizione di difficoltà” ricorda Edoardo Cremonese di Arpa “perché abbiamo già finito, in anticipo di due mesi, la neve. Non solo, stiamo iniziando ad intaccare i ghiacciai, la nostra risorsa idrica non rinnovabile”.
Le temperature registrate durante l’inverno e la primavera sono sotto la media della serie storica. Nella stazione di Pontboset l’inverno è stato il più secco dagli anni venti del secolo scorso. La forte anomalia positiva delle temperature sta contrassegnando il mese di giugno e le previsioni non lasciano intravedere un’inversione, almeno nelle valli.
“A giugno la situazione è peggiorata rispetto al mese di maggio, con una severità da elevata a estrema su tutto il territorio regionale ed in particolare nel settore sud-orientale e centrale con ricadute sia nel settore agricolo sia sulla disponibilità di risorse idriche nelle falde sotterranee per tutti gli usi” evidenzia Sara Ratto del Centro funzionale regionale. “E la prospettiva non è quella di un recupero del deficit idrico, ma di un’ulteriore perdita“.
Se la settimana in corso finirà con una anomalia positiva di precipitazione, grazie agli eventi temporaleschi di oggi, domani e forse venerdì, stimabile in 10-20mm in più rispetto alla norma, la prossima settimana si attende una “blanda depressione sul nord Europa”. Nella nostra regione però l’apporto in precipitazione “sembra lievemente minore rispetto alla norma”. La buona notizia è che arriverà aria più fresca, con un abbassamento generale delle temperature che potrebbe durare per i primi quindici giorni di luglio, poi le temperature torneranno sopra la media.
Le condizioni particolari riscontrate quest’anno stanno spingendo i decisori politici a mettere in campo delle azioni per adattarsi a questi cambiamenti. “Dobbiamo migliorare le nostre abitudini nell’uso della risorsa acqua e delle fonti energetiche in generale e migliorare le risorse dei nostri territori, – evidenzia ancora il Presidente della Regione – bisogna rendere più efficaci le reti idriche e a livello di pianificazione territoriale, fare un piano di interventi legati agli accumuli idrici, che non è più procrastinabile”.
“Anche il prelievo di acque superficiali, almeno in determinati periodi dell’anno, con tutto quanto ne deriva per la potabilizzazione delle acque, dovrà essere un’opzione da prendere in considerazione” aggiunge l’Assessore alle Opere pubbliche Carlo Marzi. ” Occorrerà quindi rivedere le modalità di distribuzione delle acque, adottare misure per il loro risparmio, rivedere le colture e l’estensione delle aree irrigabili, gestire con tecnologie avanzate le infrastrutture di irrigazione, gestire i serbatoi e i bacini”.
Per l’acqua potabile, in collaborazione con il Bim, si stanno definendo le risorse che verranno stanziate con il prossimo assestamento di bilancio per le opere più urgenti. “A seguire stiamo definendo un programma di interventi a medio termine – spiega ancora Marzi – che, superando gli attuali limiti di territorialità, dia la priorità all’interconnessione tra gli acquedotti, riducendo le perdite con un aumento della capacità di stoccaggio”. Nei prossimi 30 anni le risorse necessarie a rendere efficiente la rete acquedottistica valdostana ammontano a 266,8 milioni di euro “che fanno parte dei 444,9 milioni di euro oggetto di trattazione in occasione del DL 59 approvato a maggio in Consiglio e divenuto la legge 7 del 2022”.
Se fino a maggio erano pochi i comuni che avevano segnalato al Bim le prime criticità, negli ultimi mesi la platea si è allargata con l’ingressi di altre 8/10 realtà. “L’obiettivo è di avviare una serie di incontri con i comuni e i gestori – dice il presidente del Bim Joel Creton – per cercare di mettere in campo attività per recuperare risorse per garantire il servizio nei prossimi mesi, sopratutto a luglio e agosto con l’arrivo dei turisti”.
Anche nel settore agricolo le prime criticità stanno emergendo. “Nella produzione del foraggio, il primo taglio, è stato di poco inferiore alla media, ma il secondo rischia di essere decisamente inferiore. – spiega l’Assessore Davide Sapinet – Anche sulle colture specializzate la preoccupazione è forte in prospettiva”.

Per sensibilizzare i cittadini sui cambiamenti che impatteranno sulle nostre abitudini, la Regione ha lanciato una campagna di comunicazione intitolata “Siamo agli sgoccioli” accompagnata da un decalogo di buone pratiche. “Piccoli accorgimenti che possono esser messi in atto – ha evidenziato il Coordinatore regionale Luca Franzoso – per contribuire al risparmio e alla salvaguardia delle riserve idriche”.

3 risposte
Di rinunciare all’innevamento artificiale non ne parla nessuno?
Quante lamentele inutili… o utili per i prossimi contributi ?
torno oggi dal sud della sardegna e con mio sommo piacere ho scoperto che è ricca di acqua a dispetto di quanto ci viene detto. A differenza nostra hanno molti bacini e molti pozzi. Da noi l’acqua come arriva se ne va via e per questo motivo mi chiedo il senso di chiudere le fontane. Inoltre abbiamo molte centraline elettriche che arricchiscono i soliti noti e d’inverno sarebbe il evitare di sparare la neve artificiale altrimenti d’estate ci lamentiamo….