Sono stati oltre 85 tra professionisti, imprese artigiane e industriali, tecnici, gli iscritti al convegno formativo organizzato da Rival Srl e Valeco Srl dal titolo “Materiali Inerti da Riciclo – Caratteristiche, certificazioni, applicazioni ed esperienze sul campo a sostegno dell’economia nelle costruzioni”, iniziativa realizzata in collaborazione con gli ordini dei Geologi della Valle d’Aosta, dei Geometri, degli Ingegneri, dei periti industriali, degli architetti e alla federazione dei dottori agronomi e forestali. Nella sala conferenze BCCV, ad Aosta, mercoledì 24 maggio i relatori che si sono alternati, hanno spiegato ed evidenziato a più riprese come il riciclo dei rifiuti inerti presenti numerosi vantaggi, non solo nei costi minori rispetto alle materie vergini, ma anche dal punto di vista tecnico prestazionale, delle certificazioni e controlli, inserendo tale pratica nel circolo virtuoso della sostenibilità e dell’economia circolare, salvaguardando l’ambiente, limitando lo smaltimento in discarica con relativo risparmio di risorse naturali.
Il convegno ha rappresentato un momento di approfondimento importante del contesto locale e generale, ma soprattutto di informazione e dibattito, approfondendo le caratteristiche tecniche prestazionali dei materiali riciclati, il processo di certificazione, gli aspetti normativi e alcune esperienze di applicazione in Valle d’Aosta.
L’incontro ha voluto infatti sensibilizzare la platea di professionisti all’utilizzo dei materiali riciclati, attività prevista dalle normative, ma ancora non entrata pienamente nei processi costruttivi “poiché la scarsa propensione nell’utilizzo di prodotti derivati dai rifiuti, spesso per diffidenza o poca conoscenza, impedisce ancora al settore di prendere slancio e di diventare una componente attiva nell’economia circolare” ha spiegato l’ing. Alberto Boldrini, di Rival Srl.
Tra il 2017 e il 2019, la produzione media di rifiuti urbani in Valle d’Aosta, è stata di circa 68mila tonnellate mentre si attestano a 240mila tonnellate i rifiuti speciali non pericolosi. “Dai dati è evidente come – ha aggiunto Boldrini – da un punto di vista quantitativo, sia prioritario impegnarsi nel recupero dei Rifiuti Speciali da Costruzione e Demolizione che rappresentano il 48% dei Rifiuti Speciali Non Pericolosi e che, a loro volta, costituiscono i 3/4 dei rifiuti prodotti in Valle d’Aosta. Il rifiuto proveniente dalla scarifica della sovrastruttura stradale (il cosiddetto «fresato d’asfalto») corrisponde al 18% di tutti i Rifiuti Speciali NP”.
Ad entrare poi nel vivo dei processi di controllo dei materiali riciclati, delle certificazioni, delle normative, dei processi di controllo e delle esperienze applicative e best practices sono stati gli interventi dell’ing. Marco C. Alessio e il perito industriale Diego Cavallo (Ente Notificato Cismondi Srl di Cuneo), dell’ing. Massimo Peluso (Studio Bertolla Ambiente Srl di Torino) e l’ing. André Joly (Studio Associato Zimatec).
Oggi una grande quantità dei rifiuti edili viene ancora smaltita in discarica e tale soluzione risulta certamente quella meno sostenibile. Pensare invece a un recupero di questi rifiuti riduce l’uso delle risorse naturali impiegate per la realizzazione dei vari prodotti da costruzione e contribuisce ad una riduzione degli impatti ambientali legati sia alla loro lavorazione che alle fasi relative al fine vita.