A Montjovet “un pronto soccorso per la casa” grazie al servizio di housing sociale

Due nuclei familiari saranno accolti entro fine mese a Montjovet nell'immobile recentemente ristrutturato con fondi Pnrr, lascito testamentario di una signora al Comune. Il servizio, un riparo per le famiglie in emergenza abitativa, è gestito dalla cooperativa sociale L'Esprit à l'Envers.
Abitare il cambiamento a Montjovet. L'immobile ristrutturato. Foto Alice Dufour
Comuni

Il desiderio di Angela Laurent si è avverato. La sua casa, lasciata in eredità al Comune di Montjovet per scopi benefici, sarà un riparo per le famiglie in emergenza abitativa.

Grazie al progetto Abitare il cambiamento”, modello abitativo finanziato attraverso il Pnrr nell’ambito delle politiche per l’inclusione sociale (housing first), due nuclei familiari in situazione di fragilità economico-sociale saranno accolti in frazione Vignolaz, a Montjovet. L’abitazione – appena ristrutturata – è stata inaugurata ieri pomeriggio, martedì 15 luglio.

Completata la fase uno – la ristrutturazione dell’immobile -, tocca ora gestire il servizio. “Con la fine del mese di luglio, entreranno i primi nuclei familiari” spiega Sabrina Casola, dirigente regionale della Struttura Servizi alla persona e alla famiglia e disagio abitativo. È compito delle équipe dei servizi sociali territoriali individuare le persone da prendere in carico. “Abbiamo già iniziato a raccogliere i fabbisogni sul territorio nel mese di giugno per fare una selezione rispetto agli inserimenti” aggiunge Casola.

“Persone che non hanno un posto in cui stare”. L’housing sociale: “un punto di partenza, non di arrivo” verso l’autonomia

Sarà la cooperativa sociale l’Esprit à l’Envers a gestire il servizio di housing sociale, in collaborazione con La Sorgente e altri partner, come la cooperativa Mont Fallère e Caritas. “Si tratta di un progetto che si rivolge a persone vulnerabili e fragili dal punto di vista sociale, economico e lavorativo, con una risposta al bisogno abitativo che è un punto di partenza e non un punto di arrivo” spiega Carla Chiarle, vicepresidente de l’Esprit.

Un progetto che, per affrontare il disagio socio-abitativo, segue le tappe di un percorso: inserimento, osservazione, progettazione e accompagnamento. “L’idea è che ci sia un passaggio verso l’autonomia. Ricordiamoci che stiamo parlando di housing first, quindi di persone che si trovano in condizioni di fragilità importante. Persone che non hanno un posto in cui stare” precisa la dirigente Casola. E conclude “dobbiamo passare da un’ottica assistenzialista a un’ottica generativa. Questa è la sfida”.

Gli alloggi riqualificati

“Il Comune è proprietario della casa dal 2012, in seguito al lascito testamentario della signora Angela Laurent” racconta il sindaco di Montjovet Jean-Christophe Nigra. “Tre anni fa, abbiamo risposto a un bando Pnrr sull’housing first ricevendo così 250 mila euro – a cui sono stati aggiunti circa 50 mila euro di fondi comunali – per la risistemazione dell’immobile”.

Su tre alloggi, sono due quelli rinnovati e riqualificati. Tra i lavori di risistemazione, iniziati a fine febbraio, si contano la sostituzione dei serramenti interni ed esterni, l’allargamento dei servizi igienici, il rifacimento della pavimentazione, l’installazione di pompe di calore e la ritinteggiatura interna ed esterna. Nuovi sono poi alcuni arredi – quelli in buone condizioni sono stati mantenuti -, i sanitari e gli impianti elettrico e idrico-sanitario. I due alloggi, fra loro indipendenti, collocati al primo e al secondo piano, dispongono di un salotto, una cucina, un bagno e due camere da letto (una doppia e una singola).

L’housing sociale: “Un pronto soccorso per la casa”

“Abbiamo cambiato il paradigma nella gestione del disagio socio-abitativo, che passa da una serie di contributi a un percorso nel quale la comunità prende in carico chi si trova in difficoltà e attraverso strumenti diversificati, dove l’housing sociale è fra i principali, cerca di dare una risposta per fare in modo che le famiglie si emancipino” spiega Carlo Marzi, assessore regionale alla Sanità, salute e politiche sociali, citando il quadro normativo di contesto e, in particolare, la legge regionale 3 del 2013 “portata in Consiglio regionale per una riforma delle politiche abitative”.

“Un pronto soccorso per la casa” così l’Assessore definisce il progetto, che ha l’obiettivo di offrire un percorso verso l’autonomia abitativa, lavorativa e relazionale. “Prima di Montjovet abbiamo inaugurato lo stesso tipo di servizio a Quart”, dove due nuclei familiari hanno già trovato ospitalità dall’inizio di maggio.

Tra i presenti all’inaugurazione c’era anche Anna Laurent, nipote di Angela, l’ex proprietaria dell’immobile oggetto di lascito testamentario al Comune.

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