Ritenuto di aver raggiunto l’evidenza della prova rispetto ai reati contestati, il pm Carlo Introvigne ha richiesto oggi, giovedì 11 luglio, al Gip del Tribunale il giudizio immediato per Stephane Patrick Marcel Mangeolle, 45enne francese accusato di violenza sessuale e di lesioni nei confronti di una diciottenne.
L’uomo è in carcere da mercoledì 3 luglio scorso, quando era stato rintracciato e posto in stato di fermo. Quel pomeriggio, attorno alle 16.30, una diciottenne, con un’amica ancora minorenne, era appena scesa da un bus, in località Chambavaz a Gignod. La giovane ha riferito agli inquirenti di essere stata spinta a terra, cadendo nel prato vicino alla strada.
In quegli attimi, è continuato il racconto, Mangeolle ha continuato a palpeggiarla, tentando di abbassarle i pantaloncini per toccarla nelle parti intime. L’aggressore è stato messo in fuga da un automobilista, fermatosi perché attirato dalle urla dell’amica. Intervenuti sul posto, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno rinvenuto una felpa e il suo portafoglio, dimenticato scappando.
L’uomo è stato individuato un’ora e mezza dopo l’aggressione da una pattuglia della Squadra Mobile della Questura, nella zona di Signayes-Ossan. Riconosciuto da vittima e testimoni è stato condotto in cella a Brissogne. All’interrogatorio di convalida dinanzi al Gip, tre giorni dopo, assistito dall’avvocato Filippo Vaccino, ha risposto alle domande, ma senza fornire particolari spiegazioni per l’accaduto.
Il giudice aveva quindi confermato il fermo, disponendo inoltre la misura della custodia cautelare in carcere. Oggi, l'”affondo” della Procura, con la richiesta di giudizio immediato al Gip (come in altri episodi del genere recenti, come quello avvenuto lo scorso febbraio in un bar di Aosta) chiamato ora a fissare l’udienza in cui Mangeolle apparirà come imputato.