Oltre alla “serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione”, per commettere i quali, secondo la Procura, l’ex presidente Augusto Rollandin, l’imprenditore Gerardo Cuomo ed il già manager di Finaosta Gabriele Accornero si sarebbero associati tra loro, in “una struttura delinquenziale organizzata, strutturata e ramificata”, in azione in particolare tra il 2013 e la fine del 2016 per il trasferimento del “Caseificio Valdostano” nei locali di Pollein di proprietà della “Autoporto” e già occupati da “Deval”, l’inchiesta dei Carabinieri del Reparto operativo ha riguardato altri episodi della vita recente della Valle d’Aosta.
Fra questi rientra la gara di trail “4K”, organizzata dal Forte di Bard su delega della Giunta regionale nel settembre 2016. Per gli inquirenti, anche la competizione (nata a seguito del mancato supporto regionale allo storico “Tor des Géants” e giudicata dall’amministrazione un’esperienza terminata dopo la prima edizione), farebbe parte del “preciso ed articolato patto corruttivo” stretto tra Accornero e Cuomo. In particolare, secondo quanto ricostruito dai militari comandati dal tenente colonnello Maurizio Pinardi, l’allora consigliere delegato del Forte avrebbe asservito i suoi doveri d’ufficio agli interessi privati dell’imprenditore.
Una condotta che si sarebbe tradotta, tra l’altro, nell’aprile 2016, nell’affidamento al “Caseificio Valdostano” della fornitura di tutti i prodotti alimentari necessari al “4K”, per un totale di 68.560,42 euro. La procedura di scelta del contraente, per gli inquirenti, sarebbe stata “gravemente pregiudicata” dalla pubblicazione dell’invito a formulare offerte sul solo sito Internet del Forte di Bard, appena otto giorni prima della scadenza. Un termine decisamente ristretto, approntato – nella tesi accusatoria – al solo fine d’inibire la presentazione di ulteriori offerte.
Non solo. Ad Accornero viene pure addebitato di aver reiteratamente “negoziato” con Cuomo in persona, o con altri rappresentanti della sua ditta, attraverso la convocazione di riunioni precedenti all’indizione della gara, la tipologia ed i caratteri della fornitura. In quegli incontri, i due protagonisti del “patto”, avrebbero discusso presupposti, condizioni e requisiti e dettagli operativo-funzionali da approntare, adottare e fissare, così da creare condizioni particolari e complesse della commessa, tali da limitare grandemente la possibilità dell’interessamento di altri concorrenti alla procedura pubblica, di cui l’esito sarebbe stato pertanto turbato.
Per la Procura, in cambio del mercimonio dei suoi doveri d’ufficio (aggravato, nel caso specifico, dal fatto che l’allora consigliere delegato del Forte rivestisse la funzione di preposto all’incanto, peraltro nota a Cuomo), Accornero avrebbe ricevuto dall’imprenditore alimentare varie utilità. Esse includono, secondo l’avviso di conclusione delle indagini, il pagamento, a cura del “Caseificio valdostano”, di parte dei lavori svolti da un artigiano edile nell’abitazione dell’ex manager Finaosta, a Busseyaz (intervento “mascherato” con una fattura da 2.240 euro, intestata alla ditta alimentare, ma relativo a “lavori mai eseguiti” per la stessa). Inoltre, come già ipotizzato per il presidente Rollandin, anche Accornero si sarebbe visto pagare, per la sua vettura, degli pneumatici nuovi per la sua auto. Ancora una volta, quella spesa l’avrebbe sostenuta Gerardo Cuomo.
Il “patto” di cui il pm Ceccanti e il procuratore Fortuna accusano Cuomo e Accornero includerebbe anche l’azione persistente di quest’ultimo nel processo di trasferimento del “Caseificio” nella sede di Pollein, anche in supporto a Rollandin, e l’aver messo a disposizione dell’imprenditore alimentare un dipendente dell’associazione Forte di Bard, per la realizzazione di un videoclip promozionale sulla ditta di Cuomo, “nonostante si trattasse di operazione totalmente estranea ai compiti ed alle attività mansionali tipiche della funzione pubblica esercitata”.