Ha cercato di sfuggirgli per mezza Europa, ma il mandato di carcerazione emesso nel 2013 dal Tribunale di Aosta ha infine raggiunto l’obiettivo. I Carabinieri hanno sorpreso nella camera di un albergo di Noventa di Piave (Venezia) il 76enne francese François Pinori, sedicente medico chirurgo la cui storia era stata raccontata più volte da “Striscia la notizia”: senza alcuna abilitazione dava pareri su esami clinici e operava in anestesia locale, con speciali tecniche laser.
I militari dell’aliquota radiomobile di San Donà di Piave hanno verificato con certezza la sua identità e, dalle banche dati, è emerso il provvedimento di cattura. Deve scontare una pena di un anno e cinque mesi di reclusione, per il reato di omessa dichiarazione fiscale, commesso nel 2004, 2005 e 2006 nella nostra regione. Sono gli anni in cui lo “specialista” risultava aver svolto attività al “Day Hospital”, struttura privata di Aosta, ed un esposto in merito era stato presentato dal Codacons, dopo le “lamentele di diversi associati che si erano sottoposti alle cure mediche”.
La vicenda, nel 2006, era approdata anche in Consiglio Valle, sollevata da un’interpellanza sui controlli dei requisiti per l’autorizzazione all’esercizio dell’ambulatorio di regione Borgnalle. Nel rispondere, l’allora assessore alla Sanità, Antonio Fosson, oggi presidente della Regione, aveva affermato di trovarsi “di fronte – probabilmente, per quello che riusciamo a capire! – a uno dei più grandi truffatori che siano passati nell’ambito della Valle d’Aosta”. Il “probabilmente” era dovuto al fatto che l’uomo “è scappato ed è introvabile, quindi ci troviamo di fronte ad un caso di una truffa eclatante”.
Le indagini erano state svolte dalla Guardia di finanza, ma l’attività di Pinori non si è limitata alla Valle. Approfondendo le verifiche, gli uomini dell’Arma hanno realizzato un ulteriore provvedimento da notificare al fermato (con sospensione della sua esecuzione), emesso nel giugno di quest’anno dalla Corte d’Appello di Firenze (per una pena di dieci mesi e venti giorni) per l’abusivo esercizio di professione, continuato ed in concorso, commesso a Perugia ed altrove dal 2003 al 2006. Il 76enne è così stato accompagnato in carcere a Venezia.