Nell’ambito dell’operazione "Scirocco", condotta dalla Polizia nel giugno 2014 per reati legati al traffico di stupefacenti e alla detenzione illegale di armi, gli agenti avevano perquisito anche la sua abitazione di Aosta, trovando cinquantasei patenti e quattro carte di circolazione, ancora da compilare, risultate poi rubate negli uffici della Motorizzazione civile di Aosta.
Per il possesso di quella documentazione, Antonino Alamia, nato a Palermo 30 anni fa, era stato denunciato per ricettazione. Stamattina, il giudice monocratico del Tribunale di Aosta Marco Tornatore lo ha ritenuto colpevole e condannato a venti mesi di reclusione, oltre a 300 euro di multa.
Nell’udienza di oggi, ha testimoniato la convivente dell’imputato, sostenendo che il possesso fosse la conseguenza di un ritrovamento casuale. "Aveva raccolto una scatola, come quella di un orologio, vicino al rottame di un auto, per strada. – ha detto la donna – Una volta portata a casa, dentro c’erano quei documenti. Gli ho detto di rimettere tutto dove lo aveva trovato, o di portarli ai Carabinieri, poi non ne ho saputo più nulla".
Il Pubblico ministero, Sara Pezzetto, ha ritenuto "non credibile" la deposizione della donna, in ragione anche della provenienza furtiva di patenti e "libretti", chiedendo quindi la condanna dell’imputato a due anni e 600 euro di multa. Diverso il parere del difensore di Alamia, Giovanni Borney, che ha sostenuto di "non avere motivi di dubitare della testimonianza resa", vedendo la possibilità di assolvere l’uomo perché "non è detto che trovare qualcosa implichi riceverlo", fattispecie del reato di ricettazione.
Il giudice Tornatore non ha però dato credito alla tesi difensiva, sentenziando per la colpevolezza di Alamia e stabilendo inoltre la distruzione dei documenti sequestrati all’atto della perquisizione.