Bambino investito e ucciso sulle strisce: “I due aostani erano entrambi consapevoli”

Pubblicate le motivazioni della sentenza di condanna di Grauso e Cadeddu per omicidio colposo, lesioni e omissione di soccorso. Secondo il Gup: "Entrambi erano consapevoli di tenere una condotta pericolosa e di creare una situazione di pericolo."
Francesco Grauso, Alessandro Cadeddu - Foto: La Stampa
Cronaca

"Erano entrambi consapevoli di tenere una condotta pericolosa e di creare una situazione di pericolo." Cosi spiega il Gup, Rosanna La Rosa, nelle motivazioni della condanna a 11 anni inflitta ad Alessandro Cadeddu e Francesco Grauso, i due aostani che il 3  dicembre del 2011 investirono un’intera famiglia sulle strisce pedonali a Torino, provocando la morte di Alessandro Sgrò, 7 anni, e poi fuggirono.

Secondo il giudice anche Grauso, passeggero al momento dell’incidente, è ugualmente responsabile perché sapeva che Cadeddu, sotto l’effetto dell’eroina, non era in grado di guidare e non ha fatto nulla per impedirlo. Quindi la sua fu una "scelta consapevole e condivisa’ perché "funzionale a evitare controlli di polizia", in quanto l’amico conosceva meglio le strade del capoluogo piemontese.

Altro elemento di colpa per Grauso è l’aver condiviso "la scelta criminale di non fermarsi e non prestare soccorso" e "nei successivi 40 giorni di non aver avuto alcun cedimento"e di "aver continuato vigliaccamente a nascondere l’auto e a non costituirsi".

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