Potrebbero arrivare dall'autopsia alcune delle risposte ai tanti interrogativi che ruotano intorno al ritrovamento misterioso sabato mattina di un cadavere carbonizzato in una radura di Fénis. L'esame verrà svolto dal medico legale Roberto Testi di Torino con la partecipazione del radiologo Davide Machado. E' previsto anche il prelievo di tessuti e campioni per l'esame del Dna che dovrà cercare di dare un'identità al cadavere. Al momento non sono arrivate segnalazioni di persone scomparse.
L'autopsia dovrà stabilire innanzitutto se vi sono segni di violenza. Secondo le prime ricostruzioni, la vittima, intorno ai 30 anni, sarebbe stato dato alle fiamme, dopo essere stato cosparso di benzina, nel pomeriggio di sabato scorso, tra le 18 e le 19, e avrebbe bruciato per qualche decina di minuti prima che un forte temporale si abbattesse nella zona e spegnesse il rogo. L'abbondante pioggia caduta ha fatto si che si sono salvate solo le gambe dai polpacci in giù. Fra le ultime novità è emerso che all'uomo, di carnagione chiara, manca la mano sinistra. Difficile al momento dire se gli sia stata tagliata prima di dargli fuoco oppure se era un handicap permanente. La vittima non aveva con sé documenti né altri oggetti utili a riconoscerlo.
Le indagini sono coordinate dal pm Eugenia Menichetti. Gli inquirenti tendono ad escludere l'ipotesi della criminalità organizzata per le modalità con cui è stato dato alle fiamme il corpo: in un luogo visibile dalla strada, dove transitano molte persone, sia in bicicletta sia a passeggio con i cani.