Caso Morandini: si stringe il cerchio su tre giovani romeni

I Carabinieri aspettano un riscontro dagli esami del Ris, ma tutti gli indizi raccolti dagli inquirenti, comprese alcune immagini registrate dall'impianto di videosorveglianza del bar “Buongustaio”, sembrano portare alla colpevolezza dei tre sospettati.
Paolo Morandini
Cronaca

Le indagini sulla morte dello scultore Paolo Morandini, picchiato e ucciso nella notte del 29 aprile scorso, all’interno del suo monolocale nel centro storico di Aosta, potrebbero essere arrivate a un punto di svolta. In attesa che gli esiti degli esami del Ris di Parma chiariscano gli ultimi dubbi, i carabinieri hanno raccolto vari indizi di colpevolezza nei confronti di tre giovani romeni, di età compresa tra i 25 e i 30 anni.

Tra le prove contro i sospettati, attualmente detenuti in un carcere del centro Italia per altri motivi e verso i quali, per il momento, la procura di Aosta non ha ancora emesso ordinanze di custodia cautelare, ci sarebbero anche alcune immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza del bar “Buongustaio”, sito a poche decine di metri dal luogo del delitto.

Secondo le ultime ricostruzioni, la vittima avrebbe sorpreso i tre che tentavano un furto proprio all’interno del locale (forse alcuni generi alimentari), intorno all’orario di chiusura: colti sul fatto, gli stranieri avrebbero trascinato Morandini in casa e lo avrebbero picchiato con violenza, con diversi oggetti, fino a provocargli le lesioni fatali.

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