Corruzione sotto il Cervino: sotto sequestro il “Rocce Nere”
Il bar-ristorante “Rocce Nere” di Plain Maison, sulle piste da sci di Cervinia (Valtournenche) è stato posto sotto sequestro. Il provvedimento, disposto dal Gip del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica, è in via di esecuzione nella mattinata di oggi, giovedì 11 aprile, dai Carabinieri della Compagnia di Châtillon/Saint-Vincent. L’apposizione dei sigilli rientra nell’inchiesta su presunti episodi di corruzione all’ombra del Cervino ed è legata ad un’ipotesi di lottizzazione abusiva nella ristrutturazione del fabbricato.
Dalle indagini, coordinate dal pm Luca Ceccanti, era emersa l’“intercessione” dell’ex capo dell’ufficio tecnico Fabio Chiavazza (in carcere dallo scorso 20 novembre), “sollecitato” dal presidente della “Cervino Spa”, proprietaria del locale, Federico Maquignaz (indagato a piede libero), per far approvare “un progetto difforme dalla normativa di settore”, perché imperniato sulla demolizione del vecchio stabile e sulla realizzazione di un nuovo corpo completamente diverso e con un piano in più del precedente, aspetti non congrui agli strumenti urbanistici in vigore.
A quanto ricostruito dagli inquirenti, anche un altro indagato nel fascicolo, l’ingegnere Corrado Trasino, si era “interessato” alla questione, contattando la ditta subappaltatrice dell’opera. “Dai Fabio, trovami la soluzione che ce la fai sicuramente” era stata l’esortazione di Maquignaz al funzionario comunale, intercettata dai militari, e l’ipotesi nata di conseguenza era l’ottenimento di un parere legale da “un amico avvocato”, per superare l'”impasse urbanistica”.