Centoottanta pagine di memorie in cui il pm Luca Ceccanti spiega perché i tredici imputati nel processo per il crack di Eurovie devono essere condannati. Una requisitoria durata quasi cinque ore, in cui, questa mattina, mercoledì 16 settembre, l’accusa ha ripercorso tutte le tappe del fallimento di Eurovie Costruzioni. Per il pm non ci sono dubbi, gli imputati devono essere condannati e ha chiesto: Jean Carbonelli, di 48 anni di Aosta, 2 anni e 5 mesi; Dario Consol, 42 anni di Donnas, 2 anni e 4 mesi; Paolo Anselmo, di 51 anni di Aosta, 2 anni; Mario Boidi, di 79 anni commercialista di Torino, 4 anni; Giorgio Fagiano, di 47 di Chiaverano, 2 anni; Maggiorino Beltrami, di 72 anni, 2 anni e 4 mesi; Rudi Santin, di 51 anni di Montalto Dora 1 anno; Raffaella Cataneo, di 53 anni, 2 anni; Patrizio Parisio, di 45 anni di Donnas, 2 anni; Walter Pramotton, di 53 anni di Donnas, 2 anni; Luciano Cagnassone di 72 anni di Torino, 4 anni; Angelo Cipullo, di 69 ani di Caserta, 2 anni e 6 mesi e un anno e 4 mesi per Emanuele Tasca, di 47 anni di Povegliano (Treviso).
Le accuse vanno dalla bancarotta fraudolenta e semplice alla turbativa d'asta, dal falso all'omessa denuncia, dal rifiuto di atti di ufficio a false fatturazioni.
''Eurovie dal 1993 al 1995 era in amministrazione controllata – spiega il pm al collegio giudicante presieduto da Anna Bonfilio – e sono proprio questi gli anni del dissesto. Gli amministratori di fatto hanno firmato i bilanci che sapevano essere falsi. Durante gli anni di amministrazione controllata sono stati messi in atto artifici in modo da evitare che il giudice fallimentare venisse a conoscenza della reale situazione contabile della società. La procedura di amministrazione controllata sarebbe iniziata e proseguita per due anni proprio in virtù di questi bilanci falsi''.
Secondo l'accusa, di dissesto di Eurovie ammonterebbe a 19 miliardi di vecchie lire. Il pm ha evidenziato anche come ''in piena amministrazione controllata, il commissario giudiziale Boidi, fosse già venuto a conoscenza, almeno sette mesi prima, dalla volontà di chiedere il concordato preventivo''. Procedura del tutto discutibile.
Il processo riprenderà il 4 novembre per le arringhe degli avvocati delle difese. La sentenza è prevista per febbraio.