Siete un avvocato e dovete rivolgervi alla cancelleria del Giudice per le indagini o per le udienze preliminari del Tribunale di Aosta, magari per depositare un’istanza relativa ad un processo in corso? In alcuni giorni, non è così automatico che vi riesca, né è talmente scontato che la pratica venga evasa nei tempi cui siete abituati finora.
Il problema nasce nello scorso dicembre. Da quel mese infatti, tre volte alla settimana, per effetto di una decisione della Corte d’appello di Torino, tre dipendenti amministrativi in servizio negli uffici già menzionati di via Ollietti vengono applicati a svolgere le loro mansioni al Tribunale di Ivrea, ormai il secondo per importanza in Piemonte (visto il bacino di oltre mezzo milione di abitanti).
Nel capoluogo eporediese, gli uffici giudiziari hanno una sede inaugurata di fresco, ma i problemi proprio nuovi non sono e si riassumono nella voce “carenza di personale”. La questione è peraltro nota al dicastero di via Arenula, tanto che il ministro Andrea Orlando, intervenendo al taglio del nastro del nuovo palazzo di giustizia di Ivrea, lo scorso 27 novembre aveva assicurato “entro la fine dell’anno arriveranno quindici nuove risorse amministrative”.
Quella dell’invio del personale dalla Vale appare quindi come una delle soluzioni individuate per smaltire il carico di lavoro accumulatosi negli uffici piemontesi. Il “rovescio della medaglia” è però costituito dal fatto che un “prelievo” settimanale del genere di risorse umane – operato su un ufficio nel quale secondo il sito del tribunale nostrano lavorano cinque persone, responsabile compreso – non è privo d’impatto, tanto che non è così fuori luogo parlare di ritmi "a rilento" ad Aosta, fino ad oggi ai vertici delle classifiche nazionali per efficienza.
Le cancellerie di Gip e Gup si occupano, tra l’altro, dei decreti di fissazione delle udienze e della loro notifica alle parti coinvolte. Pensando, ad esempio, alla giornata di oggi, un processo per immigrazione clandestina è saltato per la terza volta, ed al magistrato che lo presiedeva non è rimasto altro che rinviarlo, perché la convocazione dell’imputato è avvenuta in ritardo sui termini previsti dalle norme.
E’ una delle conseguenze possibili sull’attività quotidiana del Tribunale, ma scorrendo i compiti delle due cancellerie (che includono pure gli adempimenti relativi alle impugnazioni delle sentenze, le opposizioni ai decreti penali e la gestione delle richieste di rinvio a giudizio) diverse altre appaiono chiare e non da meno nei loro effetti pratici.
Fino a quando i dipendenti della sede aostana saranno tenuti ad andare (oltretutto, a loro spese, visto che non viene riconosciuta nessuna maggiorazione retributiva) “in soccorso” dei colleghi piemontesi, non è al momento noto. Parlando a Ivrea in novembre, davanti a duecento tra giudici, avvocati e sindaci, il ministro Orlando aveva detto di distacchi di personale dalle Province ai Tribunali (“3000 persone entro il 2016”): chissà che anche su quel dossier non si sia accumulato del ritardo.