E’ partita da Aosta la fiaccola del “Memorial Day”, in ricordo delle vittime del dovere
E’ partita alle 10 di oggi, mercoledì 11 maggio, dal Tribunale di Aosta, dopo essere stata accesa davanti ad un centinaio di alunni di scuole del capoluogo, la fiaccola del “Memorial Day 2022”, l’iniziativa che il Sindacato Autonomo di Polizia organizza ormai da ventitré anni, sotto l’egida della Procura, del Tribunale e con il patrocinio del Consiglio Valle, per ricordare tutte le vittime del dovere, del terrorismo, della mafia e di ogni forma di criminalità. Un impegno di memnoria che quest’anno sottolinea anche il trentesimo anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio.
A leggere i nomi di coloro che l’iniziativa intende commemorare è stato Massimo Denarier, segretario provinciale del Sap. Oltre ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, divenuti simboli della lotta alla mafia, ai loro familiari e agli uomini di scorta, il “Memorial Day” valdostano si prefigge di perpetuare il ricordo del Procuratore Bruno Caccia, di Adolfo La Bernarda, Camillo Renzi, Franco Basso, Lorenzo Giacobbe e Mario Turco (del Corpo delle Guardie di pubblica sicurezza), di Dario De Rossi (Aeronautica militare) di Giuseppe Iorio (Polizia di Stato) e del capitano dell’Esercito Giuseppe “Pippo” Parisi.
La manifestazione valdostana si prefigge poi di ricordare le vittime dell’incidente aereo del 14 maggio 1973, in cui – su un elicottero di ritorno da una ricognizione nel vallone di Orgère (La Thuile), che precipitò a seguito di un’avaria meccanica – perirono in sette, tra appartenenti agli Alpini e all’Aeronautica militare. Si tratta di Francesco Albarosa, Franco Elia, Raffaello Arata, Giancarlo Zampa, Luciano Galliano, Michele Candiani e Fabrizio Legrenzi. Le vittime più recenti sono Erik Mortara, Vigile del fuoco cui è anche intitolato il comando regionale del Corpo, e Loris Azzaro, giovane allievo di Polizia morto in un incidente stradale.
All’intervento del segretario Denarier ha fatto seguito una giovane referente di Libera, Chiara Paglino, che si è soffermata soprattutto sulla figura del politico e sindacalista palermitano Pio La Torre e sul suo impegno per la legislazione sul sequestro dei beni alle mafie, vero strumento di aggressione alle organizzazioni criminali. “Sulla memoria, molto è stato fatto, – ha concluso – ma molto resta da fare”.
E’ stata quindi la volta del sostituto procuratore della Repubblica Manlio D’Ambrosi, che ha scelto di rivolgersi soprattutto agli studenti, sottolineando come “quei messaggi di legalità e di giustizia, che tutte le vittime della mafia hanno lanciato, vengono tramandati alle generazioni che allora non c’erano e che costituiranno i futuri protagonisti della scena italiana. E che debbono nutrirsi di quegli insegnamenti”.
Quindi, l’invito: “approfondite questi argomenti, non pensate che siano cose del passato e che non possono tornare. E fate in modo che ciò che è stato nel passato non debba più ripetersi”. Quindi, l’accensione della fiaccola della memoria e della legalità e la partenza dei ciclisti-tedofori. Nell’edizione di quest’anno, sono una trentina, appartenenti a tutte le forze dell’ordine e della Polizia, all’Esercito e al Corpo forestale della Valle d’Aosta.
L’itinerario della giornata odierna prevede che il gruppo, dopo momenti celebrativi tenuti al comando dei Vigili del fuoco e all’azienda agricola della Fondazione Ollignan a Quart (dov’è stato acceso anche un braciere votivo in ricordo di tutte le vittime), raggiunga la cascina Caccia, bene sequestrato alla mafia e restituito alla collettività.
Da là, altri tedofori prenderanno la fiaccola, per continuare a pedalare fino a Genova e, da là, in Toscana, per arrivare a Roma la sera del 18 maggio. La mattina del 19, dinanzi all’altare della Patria, si terrà la cerimonia nazionale che idealmente legherà tutti gli itinerari dei vari gruppi di ciclisti partiti anche da altre regioni, nell’ambito del Memorial Day, in memoria di tutte le vittime.