Un anno e sei mesi di reclusione (pena sospesa) sono la condanna che il giudice monocratico Marco Tornatore ha inflitto all’avvocato aostano Edoardo Valente, 63 anni, per evasione dell’Irpef. Dall’ipotesi di aver evaso l’Iva il legale è invece stato assolto, perché il fatto “non è previsto dalla legge come reato”. La chiamata in giudizio per reati fiscali era scattata a seguito di una verifica cui il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza aveva sottoposto il professionista.
Nella ricostruzione degli inquirenti, Valente aveva omesso di presentare la dichiarazione dei redditi e quella ai fini dell’Imposta sul Valore Aggiunto per l’anno d’imposta 2012. Dalle indagini erano emersi imponibili Irpef non dichiarati di oltre 322mila euro (per un totale di imposta evasa di 131mila euro) e, per l’Iva, di 329mila euro (con 69mila euro di evasione contestata).
Gli importi contestati erano poi mutati in aula, alla luce di una consulenza tecnica disposta dal giudice, imperniata sull’analisi delle movimentazioni bancarie del professionista nel periodo interessato. Deponendo in una precedente udienza del processo, l’esperto occupatosene aveva spiegato come la situazione si prestasse ad una lettura attraverso quattro diversi scenari, derivanti dal ricondurre (o meno) all'attività professionale alcune spese e dal considerare deducibili altre voci.
Uno di questi, dal quale scaturivano valori sotto la soglia di punibilità penale, era ritenuto il più verosimile dalla difesa di Valente, l’avvocato Giacomo Francini del foro di Torino, che si era avvalsa anche di un consulente di parte. Il pm Cinzia Virota aveva chiesto di ritenere responsabile l’avvocato per entrambe le evasioni, condannandolo in tutto ad un anno e sei mesi.
Nel sentenziare, il giudice Tornatore ha anche interdetto l’avvocato in perpetuo dall’ufficio di componente di commissione tributaria. Inoltre, per un anno, ne ha dichiarato l’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione, l’interdizione delle funzioni di rappresentanza e assistenza in materia tributaria e dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese. Di un estratto della sentenza pronunciata stamane al Tribunale di Aosta, infine, è stata disposta dal magistrato la pubblicazione sul sito web del Ministero della Giustizia.