Ciak, si gira. Si sono accesi questa mattina a Fénis, poco dopo le 10.30, i riflettori delle telecamere utilizzate per eseguire la perizia tecnica disposta dalla Corte di Appello di Torino, in merito all’omicidio di Armando Tealdi, il pizzaiolo di 40 anni trovato morto nella sua abitazione il 27 dicembre 2009.
Obiettivi e apparecchiature elettroniche sono state posizionate davanti alla palazzina dove abitava Tealdi, in modo accertare l’ora esatta in cui Victor Manuel Seijas Cuevas, di 25 anni, ha lasciato il luogo del delitto, mettendo a confronto i tempi delle registrazioni effettuate dalla telecamera della banca che si trova proprio davanti all’abitazione del pizzaiolo.
I lavori sono guidati da Giuseppe Gagliano, esperto di multimedialità, e Salvatore Musino, cronometrista, sotto la supervisione del consulente della difesa, Alfredo Ghio, e dell’avvocato Federico Fornoni. L’ipotesi sostenuta dalla difesa è che Cuevas abbia partecipato alla rapina ma non al successivo strangolamento che ne ha causato la morte.
Rispetto alla confessione rilasciata da Cristian Candelario Abreu, di 32 anni, rimane però una discrepanza sull’ora in cui Cuevas si è allontanato dall’abitazione.
Quindi, per risolvere anche quest’ultimo nodo, sarà simulato l’allontanamento dell’uomo a bordo di un’auto: per ricostruire la scena con maggiore fedeltà possibile, la prova sarà ripetuta nella notte tra lunedì 27 e martedì 28 giugno, dalle 23 alle 6, utilizzando la stessa auto (una Skoda) con la quale Cuevas si era allontanato dal luogo del delitto.
La scena sarà ripresa da una telecamera, agganciata a un lungo braccio meccanico e allo stesso tempo verranno cronometrati i tempi esatti necessari a uscire dall’appartamento di Tealdi, raggiungere l’auto e allontanarsi. I risultati della perizia saranno illustrati in aula nell’udienza del 6 ottobre.