E' finito con un colpo d'arma da fuoco l'inseguimento tra i carabinieri e un francese di 69 anni ora in stato di fermo. Jean Claude Laboré, di Cannes, era alla guida di una jeep, un Mercedes, quando, dopo aver percorso il traforo del Monte Bianco contro mano, ha forzato svariati posti di blocco dei carabinieri per poi finire fuori strada, a Saint-Pierre, dopo la galleria. A bloccare la sua folle corsa, un colpo di pistola, sparato al pneumatico posteriore sinistro, da parte dei carabinieri.
Poco dopo le 16 di quest'oggi, mercoledì 23 luglio, scatta l'allarme ai carabinieri per un'auto che ha percoso tutto il traforo del Monte Bianco contro mano. A Courmayeur, alla rotonda, viene piazzato il primo posto di blocco. Il fuoristrada guidato da Laboré non si ferma. Immediato il piano da parte della centrale operativa dell'arma per fermare l'auto. A Pré-Saint-Didier il secondo posto di blocco. Ma anche in questo caso, il francese prosegue la sua folle corsa. I carabinieri continuano l'inseguimento. Jean Claude Laboré per seminare i militari prende le rotonde contro mano, si esibisce in manovre pericolose.
A Saint-Pierre, i carabinieri cercano di fermarlo. Ma anche questa volta è tutto inutile. A quel punto, ai carabinieri non resta altro che sparare un colpo al pneumatico della macchina. L'auto a quel punto continua la sua corsa. Sperona le auto dei militari, che finiscono fuori strada, poi, pochi metri dopo la galleria sotto il castello di Sarre, la jeep si ferma contro il guard-rail. Laboré nell'urto, non portando le cinture, ha rotto il parabrezza, che è andato in frantumi.
Tre militari sono rimasti leggermenti contusi e sono stati portati al pronto soccorso. Anche il francese è stato ricoverato in ospedale per piccole contusioni. Sentito dai milari, l'uomo ha detto frasi incomprensibili. Per cui, per il momento i carabinierni non sono riusiciti a capire che cosa sia successo. Unica cosa certa: l'uomo mancava da casa da tre giorni ed era andato via, in stato confusionale, senza dare notizie.
Ora Jean Claude Laboré è in stato di fermo con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale.