Novità incoraggianti per la frana di La Saxe. Ieri l’amministrazione comunale con i tecnici della regione ha incontrato la popolazione per un aggiornamento su quanto fatto. Grazie ai monitoraggi la prima cosa positiva che è emersa è che la frana è più piccola di quanto si pensasse: non 18 milioni di metri cubi ma 8,3 milioni di metri cubi. In due anni Comune e Regione hanno lavorato fianco a fianco: il Comune ha messo a punto un piano di protezione civile per evacuare la zona interessata (Entrèves) in caso di un distacco. Ma Raffaele Rocco, ingegnere responsabile dell’assessorato alle Opere pubbliche diffonde tranquillità: “E’ importante avere questi piani, ma con ogni probabilità non si utilizzerà mai per questo scopo”.
A Courmayeur possono continuare a dormire sonni tranquilli, almeno secondo Massimo Broccolato che ha spiegato anche cosa si può fare per intervenire. La prima cosa da fare è costruire una strada di servizio sopra al corpo di frana, una strada che riesca a portare i mezzi, pale e camion, sul luogo. L’obiettivo è di scavare un pozzo e delle gallerie per drenare la montagna. “Abbiamo visto che il movimento maggiore è proprio dovuto all’acqua, togliendo l’acqua si dovrebbe ridurre il movimento”, dice Broccolato. E Rocco aggiunge: “Le tecnologie ci sono, in Valle siamo abituati a scavare gallerie”. Il sindaco di Courmayeur, Fabrizia Derriard, ricorda che l’impegno della Regione per la frana di La Saxe supererà i 10 milioni di euro.