Proseguono a ritmo serrato, tanto da far pensare di non essere lontane da una “stretta”, le indagini dei Carabinieri sui furti che hanno interessato, negli scorsi giorni, alcuni ristoranti del centro di Aosta. I militari del Nucleo Operativo Radiomobile stanno “unendo i punti” che accomunano gli episodi, derivanti da un “modus operandi” ripetutosi con parecchie similitudini. Queste, secondo quanto denunciato dai titolari, attengono soprattutto all’effrazione di un ingresso secondario del locale, nel cuore della notte o sul far dell’alba, e all’asportazione del fondo cassa e dei generi alimentari nei rispettivi depositi.
La serie è iniziata giovedì 16 gennaio, alla “Grotta Azzurra” di via Croce di Città, ove i ladri – entrati da una porta sul retro – si sono portati via circa 300 euro in contanti. In un’altra nottata, un vetro rotto con un martello (ed altri attrezzi) ha poi permesso ad ignoti di introdursi al “Victory Pub”, dove sono “volati via” derrate (carne e delle bottiglie di vino) e i soldi nella cassa, per un valore di circa 1.500 euro. Particolare poi, ai fini dell’indagine, quanto accaduto all’“Hostaria del Calvino”, sempre nel cuore pedonale del capoluogo, dove il ristorante era chiuso per lavori e i delinquenti hanno individuato generi alimentari per un migliaio di euro depositati in un magazzino adiacente, in vista della riapertura.
Un dettaglio che restituisce una conoscenza della struttura non alla portata di chiunque. A questi furti si aggiunge poi un altro episodio, denunciato venerdì scorso in Questura dai titolari del ristorante-pizzeria La Rotonda di viale dei Partigiani. Secondo quanto esposto, nella notte precedente, un uomo con il volto coperto e un coltello in mano è entrato nel locale da una porta posteriore, non chiusa a chiave. All’interno ha però trovato un dipendente, il lavapiatti, dal quale si sarebbe fatto aprire la cassa e, non trovandovi nulla, avrebbe finito con il portare via il “porcellino” contenente le mance del personale. Al di là del magro epilogo, in termini economici, anche tali circostanze mettono in luce una conoscenza approfondita dei luoghi “bersaglio” dei colpi.