Non hanno richiesto riti alternativi e, al termine dell’udienza preliminare tenutasi nella mattinata di oggi, martedì 11 dicembre, il Gup Giuseppe Colazingari li ha rinviati a giudizio. Giancarlo Pignocchino e Pantaleone Parlato – rispettivamente di Candia Canavese (Torino) e di Tramonti (Salerno) – compariranno così dinanzi al giudice il 10 aprile prossimo, per rispondere dell’accusa di bancarotta fraudolenta in concorso.
L’imputazione, contestata dal pm Eugenia Menichetti, nasce dalle indagini che avevano riguardato la “Stolemberg Srl”, una società edile con sede ad Aosta, dichiarata fallita nel febbraio 2017. Il nome dell’azienda, in Valle d’Aosta, è noto per l’acquisizione dell’immobile della vecchia stazione della seggiovia, in località Staffal a Gressoney-La-Trinité. Lo stabile era divenuto, non senza qualche vicissitudine urbanistica (divenuta anche maeria per i magistrati del Tar) un residence.
L’inchiesta era stata curata dalle Fiamme gialle del Gruppo Aosta, che avevano ricostruito operazioni mirate “a distrarre dal patrimonio sociale, che già versava in precarie condizioni finanziarie, una cospicua somma di denaro”. In particolare, Parlato (già incarcerato, in passato, perché considerato mandante dell’omicidio di un appartenente alla ‘ndrangheta, Salvatore Germanò) era stato amministratore di diritto della “Stolemberg Srl”, poi passata di mano. Le indagini avevano anche visto l’emissione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere, da parte del Gip del Tribunale di Aosta.
A finire in manette, nel luglio 2017, era stato il 60enne Raffaele Giangrande, negli anni Novanta consigliere comunale a Torino (per il Partito Socialdemocratico Italiano). L’uomo, considerato dagli inquirenti l’amministratore di fatto della “Stolemberg”, era però morto nei mesi successivi, con l’estinzione del procedimento penale nei suoi confronti. A processo andranno le due persone ritenute dalla Procura responsabili, assieme a lui, delle distrazioni.