Vigili del fuoco e polizia scientifica stanno cercando in queste ore di ricostruire la dinamica dell’incendio che si è scatenato ieri sul tetto di una delle palazzine Arer del quartiere Dora, Ad Aosta. Una delle ipotesi probabili, secondo una prima valutazione, sarebbe l’uso del cannello di una fiamma ossidrica usata durante i lavori di manutenzione sui pannelli solari: gli operai stavano eseguendo una saldatura e probabilmente si è surriscaldata una guaina e il materiale di isolamento del tetto realizzato in legno.
Già ieri, tra l’altro, sono stati interrogati in questura i quattro addetti alla manutenzione e il materiale della ditta è stato posto sotto sequestro. Esclusa l’ipotesi del corto circuito, è stata accertata la natura colposa dell’incendio. Ora si tratta di capire se le fiamme si sia sviluppate per imprudenza, imperizia o negligenza.
Intanto questa è stata la prima notte in cui le cinquanta persone evacuate sono state ospitate nei due alberghi individuati dal Comune di Aosta. I vigili del fuoco sono impegnati anche a verificare l’agibilità dell’edificio, gli inquilini dei primi cinque piani dovrebbero poter tornare a dormire nei propri letti.
E prima di tutto sarà necessario accertare che l’acqua utilizzata per spegnere l’incendio non abbia arrecato danni ai piani inferiori.