Inchiesta sulla morte di Christiane Seganfreddo, il Pm chiede l’archiviazione

Dalla perizia tossicologica è emerso che la donna prima di morire assunse dei farmaci - forse in dose maggiore a quella prevista - che le provocarono sonnolenza. "Non ci sono responsabilità", ha concluso il pm.
Cronaca

Per l’inchiesta sulla morte di Christiane Seganfreddo, l’insegnante aostana trovata senza vita il 15 febbraio scorso, a 48 giorni dalla scomparsa, arriva la richiesta di archiviazione. A firmala è stato il Pm Pasquale Longarini. 

Dalla perizia tossicologica è emerso che la donna prima di morire assunse dei farmaci – forse in dose maggiore a quella prevista – che le provocarono sonnolenza. "Non ci sono responsabilità", ha concluso il pm.

Il corpo di Christiane era stato trovato in un terreno agricolo a 2 km dall’abitazione della donna, riverso in un ruscello. Non c’erano segni esterni o traumi. La scomparsa era stato trattato da diverse trasmissioni televisive e in campo era sceso anche l’ex calciatore Gennaro Gattuso che aveva rivolto un appello televisivo alla donna che come lui soffriva di un problema agli occhi. 

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