Incidente sull’A26 in cui morirono tre giovani valdostani: condannati gli imputati

Le vittime dell'incidente furono Luca Miozzi, 19 anni, Davide Donzel di 20 e Michel Val di 19 anni, che viaggiavano sull'auto agganciata dal Tir guidato dal senegalese Kebe Mamadou Bamba, di 47 anni, morto anch'egli nell'incidente.
Tribunale di Aosta
Cronaca

Il giudice monocratico di Genova, Massimo Todella, ha inflitto dure  condanne per la morte dei tre giovani valdostani, che persero la vita in un  tragico incidente automobilistico avvenuto il 2 agosto del 2005.

Il togato ha codannato a 6 anni di reclusione Gerardo La Padula, funzionario  della motorizzazione civile di Pisa, e a 5 anni Roberto Socci, amministratore  della società proprietaria di una motrice che provocò l’incidente sulla autostrada A26 .

Le  vittime dell’incidente furono Luca Miozzi, 19 anni, Davide Donzel, di 20 e Michel Val di 19, che viaggiavano sull’auto che venne agganciata dal Tir guidato dal senegalese Kebe Mamadou Bamba, di 47 anni, morto anch’egli nell’incidente.

Il giudice ha anche disposto il risarcimento danni per tutte le parti civili che  saranno quantificate in separato giudizio civile ed è stata riconosciuta una  provvisionale immediatamente esecutiva di circa 100.000 euro per ogni genitore e  80.000 euro per ogni fratello dei ragazzi morti.

Ma non solo. Gli imputati  dovranno risarcire con 80.000 euro anche il fratello di Bamba.
Durante il dibattilento, per l’accusa, e per il giudice, sono emerse le  responsabilità dei due funzionari. Nella ricostruzione dei fatti sono emerse  anomalie delle certificazioni della revisione del Tir mettendo in rilievo il  nesso di causalità tra il comportamento degli imputati e le conseguenze  dell’incidente.

‘Siamo soddisfatti per la sentenza di condanna. E’ stato dimostrato che non si  è trattato di un incidente ma di un evento che si poteva evitare. Ora la verità  è emersa’. E’ questa la prima reazione dei genitori dei tre ragazzi morti.

‘Mi sembra una sentenza estremamente importante, al di là della quantificazione  della pena che mi appare significativa del grado di responsabilità che il  giudice ha riconosciuto nel comportamento degli imputati che sono stati  condannati’, commenta l’avvocato Carlo Guido Alleva, di Milano, il legale che  assiste le famiglie delle vittime.

‘Da un punto di vista tecnico – ha proseguito il legale – trovo questa sentenza  importante perché accerta la responsabilita’ del funzionario pubblico che ha il  compito di garanzia nell’interesse generale a che i mezzi di trasporto che circolano nelle nostre strade siano in condizioni di sicurezza tali che si possa  ritenere al minimo il rischio di incidenti causati da difetti strutturali o di  manutenzione’.

Nell’agosto di cinque anni fa, i tre giovani valdostani erano in vacanza in  Liguria, quando arrivati alla discesa che da Masone porta al bivio con l’A10  furono agganciati dall’articolato, e l’auto sulla quale viaggiavano finì fuori strada, cadendo dal viadotto. Il camion, carico di carta, avrebbe prima urtato i new jersey di destra, poi quelli di sinistra e quindi nuovamente quelli di  destra, prima di ribaltarsi e colpire l’auto sulla quale viaggiavano i tre  ragazzi. L’Audi A3 era rimasta in bilico per qualche istante sul baratro dopo  aver sfondato le barriere di protezione ed era poi precipitata per oltre 50  metri.

A causare l’incidente sarebbero state le pessime condizioni del rimorchio, che  alcuni mesi prima aveva tuttavia superato con esito positivo la revisione a  Pisa.

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