Ripristinata al Traforo del Monte Bianco la circolazione nei due sensi di marcia

Disattivo il piano di emergenza di viabilità transalpina per i mezzi pesanti diretti verso l’Italia, mentre per quelli diretti verso la Francia il piano resterà attivo. La chiusura totale in programma per questa sera a partire dalle 19 è posticipata di un’ora
Traforo Monte Bianco
Cronaca

E’ stata ripristinata alle 16.10 di oggi, mercoledì 15 maggio, nei due sensi di marcia la circolazione all’interno del Traforo del Monte Bianco. 

Disattivato il piano di emergenza di viabilità transalpina per i mezzi pesanti diretti verso l’Italia, mentre per quelli diretti verso la Francia il piano resterà attivo per il resto del pomeriggio, in considerazione dell’elevato numero di veicoli fermi sull’area di regolazione di Aosta.

La chiusura totale in programma per questa sera a partire dalle 19 è posticipata di un’ora, al fine di consentire ai veicoli in attesa di riprendere il loro viaggio in direzione della Francia.

La circolazione di tutti i veicoli sarà pertanto interrotta questa sera a partire dalle ore 20.00, fino alle ore 7.30 di domattina, per consentire la realizzazione dei lavori di risanamento dell’impalcato stradale.

Nel frattempo l’Uncem è tornato a ribadire la necessità del raddoppio del Monte Bianco. “Ne ha bisogno le Alpi, ne ha bisogno l’Italia. Lo ha detto anche il Presidente della Regione Autonoma Valle d’Aosta Testolin. E ha ragione. Il Ministro Salvini insista per un lavoro efficace e concreto verso il raddoppio.  – dicono Marco Bussone, Presidente Uncem, e Jean Barocco, Consigliere nazionale Uncem- “Uncem dice da tempo ai Governi francesi e italiano di investire nella progettazione di una seconda canna, darsi un cronoprogramma certo, agire con Enti locali e Associazioni datoriali. Passa troppo tempo. E i lavori in corso, con le chiusure notturne, pesano su traffico ed economia. Non solo del nord-ovest. Il Trattato del Quirinale chiede a tutti di agire per una reale e concreta cooperazione. Che passa dalle reti in primis, dalle infrastrutture. Il tunnel raddoppiato sia priorità europea”.

Intervento tecnico al Traforo del Monte Bianco. Attivato il piano alternativo di attraversamento alpino

Per un intervento tecnico sul piano viabile, la circolazione all’interno del Traforo del Monte Bianco è stata interrotta questa mattina, mercoledì 15 maggio 2024, dalle ore 7.52 alle 9.45. Il traffico è ora ripreso, ma a senso unico alternato. Per questo, anche in previsione della chiusura totale in programma per questa sera (a partire dalle 19 fino alle 7.30 di domattina), per limitare le ripercussioni traffico delle merci, è stata richiesta l’attivazione del piano alternativo di attraversamento alpino. I mezzi pesanti sono invitati a seguire gli itinerari alternativi (Traforo del Frejus, valico di Ventimiglia, Traforo del Gran San Bernardo).

Nella notte il Tunnel era stato chiuso al traffico, come da programma, per i lavori risanamento dell’impalcato stradale. La circolazione era stata ripristinata alle ore 6.24, un’ora prima dell’orario previsto per la riapertura.  Alle ore 7.52 è stata però rilevata un’anomalia su un giunto di raccordo che ha richiesto, per ragioni di sicurezza, l’interruzione della circolazione. I servizi tecnici giunti immediatamente sul posto hanno provveduto alla realizzazione di un intervento di riparazione, in corso di finalizzazione.

Attivato dalla Regione il piano di emergenza viabilità principale

Il Dipartimento Protezione civile e Vigili del fuoco della Presidenza della Regione, a seguito di un problema tecnico al tunnel del Monte Bianco e alla prossima saturazione delle aree di sosta dei mezzi pesanti, ha disposto l’applicazione del Piano di emergenza viabilità principale. Di conseguenza alle Prefetture di Torino e Vercelli è stato richiesto di deviare il traffico pesante verso il traforo del Frejus.

L’attesa stimata al momento al Traforo del Monte Bianco è di un’ora.

 

2 risposte

  1. Se già con le manutenzioni programmate escono questi problemi, sicuro che quando rifanno la volta la chiusura non sarà di tre mesi all’anno, ma di 4 anni consecutivi. Se nel 2000 la Regione avesse detto sì al raddoppio del Bianco, quando la Francia era d’accordo, questi problemi non ci sarebbero stati. Anzi, a quest’ora il risanamento della prima canna del trafofo sarebbe già stat completata. E non pensate che se si parte adesso con il raddoppio la situazione migliorerà: il traforo ha quasi 62 anni di età, anche se iniziassimo ora la seconda canna, i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’attuale tunnel si faranno lo stesso, e in molti casi saranno obbligatori per poter permettere la prosecuzione continuativa degli scavi della seconda e garantire la sicurezza del transito. Quando hanno iniziato lo scavo la seconda canna del Frejus 14 anni fa (spoiler: sarà aperta al traffico solo questa estate), ci hanno messo tre anni e mezzo, ma han dovuto modificare più volte tracciato e velocità della TMB (talpa meccanica) perché le sue vibrazioni stavano influenzando negativamente sulla volta del tunnel (si stavano aprendo delle crepe). C’è solo un problema: quando hanno iniziato lo scavo dellla seconda canna del Frejus (2010), la prima canna aveva solo 30 anni di età. Il nostro tunnel ha più del doppio dell’età: altro che completare in 5/6 anni tutti i lavori di raddoppio e aprire al traffico la seconda canna del Bianco!! Quelli saranno gli anni solo per scavare il secondo tunnel e collegarlo al primo. Se per Frejus prevedevano per completare il raddopio 10/11 anni, che poi sono diventati 14, per il raddopio del nostro ce ne vorranno almeno 8/9 di anni se tutto va bene, senza contare ci vorranno alcuni anni per far partire i lavori, visto che per adesso adesso bisogna convincere i francesi a dire di sì al raddoppio: e senza quel sì il sogno del raddoppio ce lo scordiamo.

    1. Tutto bene, tutto giusto @Fred. Ma se alla realizzazione della seconda canna del Traforo del Monte Bianco crede di più il vice premier Antonio Tajani rispetto a chi siede in Consiglio Valle, come Luciano Caveri, tanto per fare un nome a caso, noi valdostani di cosa possiamo lamentarci?
      Purtroppo chi ci rappresenta a palazzo regionale è lo specchio di noi valdostani: provincialotti che si considerano l’ombelico del mondo. Senza ovviamente esserlo.

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