"La scelta di estrapolare da una sentenza depositata i passaggi lesivi per l’immagine della Banca non rende giustizia ai migliaia di risparmiatori che hanno scelto la Banca di Credito Cooperativo per far rimanere sul territorio valdostano i frutti del proprio lavoro". Dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza di primo grado di condanna a 3 anni per Ego Perron e di un anno (pena sospesa) per Marco Linty e Martino Cossard, rispettivamente presidente e componente del Cda dell'Istituto di credito, la Bcc con nota una prova a ribadire "la propria "indipendenza dalla politica".
"La Banca, per la sua stessa struttura – prosegue la nota – non è quindi “governabile” dalla politica: essa risponde unicamente ai suoi soci, che ne sono i proprietari e che eleggono i propri rappresentanti in un’assemblea viva e partecipata. La vita democratica è un elemento distintivo del Credito Cooperativo: la Banca lo sottolinea, con orgoglio, per ribadire come siano i soci stessi ad approvare le linee di sviluppo dell’Istituto"
Ritornando quindi alle motivazioni della sentenza la Bcc sottolinea come ".'’immagine trasmessa dai media locali non corrisponde a quella della Banca, che è un soggetto di primo piano dell’economia valdostana e che opera nell’interesse unico dei suoi soci e del tessuto economico regionale".
In attesa del secondo grado di giudizio Bcc spiega di continuare a lavorare "intensamente per gettare le basi di un futuro ancora più solido e più capace di rispondere alle esigenze dell’economia valdostana. In questa direzione vanno sia l’adesione al gruppo di Cassa Centrale Banca sia il piano strategico che è in fase di approvazione, che mira a consolidare ancora di più le garanzie per il risparmio".