La Procura a pieno regime: si è insediato oggi il quarto Pubblico ministero

E’ Francesco Pizzato, 32 anni, di Aosta, al primo incarico. Nella riorganizzazione dell’ufficio legata al suo arrivo gli è stato affidato il dipartimento d’indagine “Alimenti e lavoro”. Sono in tutto quattro, ora, i sostituti del procuratore capo Fortuna.
Il nuovo pm Francesco Pizzato.
Cronaca

E’ il 32enne Francesco Pizzato, di Aosta, il nuovo pubblico ministero in servizio da oggi, giovedì 10 maggio, alla Procura della Repubblica del capoluogo regionale. Si aggiunge ai colleghi Luca Ceccanti, Carlo Introvigne ed Eugenia Menichetti, portando così a quattro i sostituti del procuratore capo Paolo Fortuna. L’organico dell’ufficio raggiunge, pertanto, la completezza dei posti previsti.

Al primo incarico in magistratura, il nuovo pm ha dichiarato ai cronisti richiamati dal suo insediamento: “Conosco la realtà valdostana. Sono cresciuto qui, poi ho ultimato gli studi fuori regione, e adesso torno”. Parole alle quali hanno fatto eco quelle del sostituto Eugenia Menichetti, cui è toccato illustrare la nuova riorganizzazione dell’ufficio, ad ulteriore sviluppo del processo di ristrutturazione iniziato negli scorsi mesi.

“E’ stata rivista l’organizzazione dei dipartimenti d’indagini”, ha detto. Per poi aggiungere: “da oggi ce n’è uno nuovo, ‘Alimenti e lavoro’, che sarà appunto affidato al dottor Pizzato, competente in materia di reati di lesioni colpose e omicidio colposo, commessi con violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni e con colpa professionale medica, nonché in materia di alimenti”.

Il completamento dell’organico del secondo piano di Palazzo di giustizia è stato anche l’occasione per una verifica dei dati sull’attività. “Siamo molto soddisfatti del lavoro che è stato fatto. – ha commentato il pm Menichetti – Per quanto riguarda l’indice di ricambio, di smaltimento dei fascicoli, che dà conto dell’efficienza e della produttività dell’ufficio, siamo arrivati al 140%. Significa, cioè, che la Procura smaltisce più di quello che arriva, dando una risposta efficiente ed efficace e tempestiva”.

A guardarli stamattina, i corridoi della Procura, sembrano lontani i tempi in cui erano stati investiti dallo “tsunami” dell’arresto dell’allora procuratore capo facente funzione, Pasquale Longarini, nel penultimo giorno di gennaio 2017, poco più di una anno fa. La rincorsa per voltare pagina l’aveva presa, dapprima, il reggente Giancarlo Avenati Bassi, applicando una cura a base di dosi intensive di rigore inquirente e dell’orgoglio togato affermato dal pg torinese Francesco Saluzzo, ad Aosta assieme al collega nella prima mattinata (“non c’è motivo di non andare fieri del lavoro svolto qui sinora”).

Poi, il rush l’ha continuato dal 5 luglio dello scorso anno il magistrato mandato a dirigere l’ufficio inquirente aostano dal Csm, il campano Paolo Fortuna, con alle spalle un’esperienza da ispettore al Ministero. Prima una riorganizzazione interna, in termini di incarichi ai pm in servizio e di “rilancio” dell’attività di figure come i Vice Procuratori Onorari. Quindi, dei segnali diretti all’esterno del palazzo, per ribadire non solo l’esistenza, ma anche l’adesione di una struttura dello Stato (che spesso lavora nell’ombra) a criteri di modernità aziendale, come la redazione di un bilancio sociale di mandato.

Infine, l’arrivo di un quarto Sostituto. Per ricordare l’“en plein”, in via Ollietti, bisogna tornare ai giorni del “braccio di ferro” tra Antonio Ingroia e il Csm. Era il maggio 2013 e se la toga che ha poi abbandonato la magistratura per il movimento politico “Azione civile” avesse accettato l’incarico, rimanendo a lavorare in Valle, i pm sarebbero stati quattro, oltre al Procuratore capo. Lo sono da stamattina, cinque anni dopo, con un’età media che sfiora i quarant’anni. La pagina è voltata: ora si può scrivere quella vuota.

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