“La strada uccide più della droga e più degli incidenti sul lavoro”

Di incidenti stradali, si è parlato questa mattina, venerdì 23 ottobre, in occasione del primo appuntamento del “Percorso della legalita'. Oggi a Châtillon, si terrà una messa per ricordare Jasmine Lavorgna e tutte le vittime degli incidenti stradali.
I ragazzi che hanno partecipato all'incontro
Cronaca

Tra i giovani gli incidenti stradali rimangono la prima causa di morte. In Italia, ogni giorno muoiono 16 persone sulle strade, circa 5.800 l'anno. La strada uccide più della droga e più degli incidenti sul lavoro.
E proprio di incidenti stradali, si è parlato questa mattina, venerdì 23 ottobre, al teatro Giacosa di Aosta, in occasione del primo appuntamento del "Percorso della legalitaà'', organizzato dall'assessorato regionale all'Istruzione, in collaborazione con il sindacato autonomo di Polizia (Sap) e il comune di Aosta.
All'incontro hanno preso parte circa 500 studenti della scuole valdotane.
"Si parla troppo poco degli incidenti stradali – spiega la giornalista Elena Valdini, autrice del libro 'Strage Continua', ospite dell'incontro – ma soprattutto nulla si sa dei parenti, dei genitori delle vittime. In Italia non esistono centri di assistenza, si viene lasciati soli. Si usa la parola incidente, ma il più delle volte non si tratta di fatalità, ma di scontri che si potevano assolutamente evitare. Cause sono troppo spesso la velocità, la guida in stato di ebbrezza, la mancata precedenza. Basterebbe rispettare le regole per non essere qui oggi a parlare di questo argomento".
Per la giornalista, gli incidenti si possono evitare. Bisogna rispettare le regola, bisogna avere coscienza di sé e degli altri. Elena Valdini ha poi raccontato la sua esperienza con la morte. ''Ho perso anch'io degli amici sulle strade – spiega – e da quel momento ho capito che volevo delle risposte. Ho fatto la giornalista perché volevo la verità''.

Ospite di questa prima conferenza, anche Cecilia Foppiani, giovane vittima di un gravissimo incidente stradale: "Sono paraplegica da quando ho vent'anni – ha raccontato – e lo sono diventata a seguito di un incidente stradale. Come tutti i ragazzi prima facevo mille cose. Poi, un pomeriggio ho avuto un colpo di sonno al volante, e mi sono ritrovata su di una sedia a rotelle. Da quel giorno la mia vita è cambiata. Certo, continuo a vivere e guidare, si vive bene in carrozzina, ma la vita è fortemente limitata".

Sul palco del Giacosa è intervenuta anche Piera Lavorgna, mamma di Jasmine, una giovane morta due anni fa in un incidente stradale sulla statale 26. "La perdita di un figlio cambia la vita – ha spiegato – e ora vivo tanto per vivere. Jasmine aveva 21 anni quando è morta, il ragazzo che guidava l'auto era ubriaco. All'una di notte i carabinieri hanno suonato al campanello dicendomi 'ci dispiace signora'. Lì ho capito. Da allora per tutti noi la vita è cambiata. Ho cambiato casa, ho perso il lavoro. Ragazzi, se guidate non bevete''.
Oggi, alle 18, a Châtillon, si terrà una messa per ricordare Jasmine Lavorgna e tutte le vittime degli incidenti stradali.

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