Lo si era intuito, leggendo gli “alert” sui social network relativi alle zone di Saint-Pierre e Vétan: nel week-end di Sant’Orso, con migliaia di persone nelle vie della città per la “Foire”, i ladri sono tornati a colpire. Al momento, sono quattro le denunce ricevute da Polizia e Carabinieri relativamente a furti in abitazione commessi tra il 30 e il 31 gennaio scorsi: tre ad Aosta e uno nella zona di Saint-Vincent.
Come accaduto altre volte in passato, i post su “Facebook” superano nel numero i cittadini che si rivolgono alle forze dell’ordine, ma quella dei furti in casa resta una “spina nel fianco” per chi si occupa di sicurezza, tanto che il nuovo questore di Aosta, Pietro Ostuni, proprio poche ore fa ha parlato del fenomeno. “In Valle d’Aosta, negli ultimi due anni, – ha detto – è una delle poche tipologie di reato in crescita. Alcuni lo definiscono un fenomeno di microcriminalità, ma trattandosi di episodi che toccano direttamente la sensibilità delle persone, per me di ‘micro’ non ha assolutamente nulla”.
Al riguardo, il nuovo responsabile della Questura della Valle d’Aosta ha promesso “massimo impegno e, in sinergia con le altre forze dell’ordine, lo sviluppo di un’azione mirata, studiando attentamente il territorio. Il nostro lavoro è il bene dei cittadini e dobbiamo fare sempre di più”.
La lotta al fenomeno non è resa più complessa da una legislazione che sembra togliere qualche freccia all’arco delle forze dell’ordine? “Siamo dei tecnici e non dobbiamo entrare nel merito delle norme. – ha risposto il questore Ostuni – Il nostro obiettivo è usare al meglio gli strumenti che esistono e collaborare sempre di più contro il problema”.
“Intendo, appena possibile – ha aggiunto – incontrare i Sindaci per approfondire assieme la questione. Credo nella videosorveglianza e, in generale, in tutto ciò che si può fare per migliorare la situazione delle zone colpite dal problema: illuminare di più, ma anche intervenire a livello sociale. Ad esempio, a Milano, da dove provengo, l’apertura di centri culturali ha creato, di fatto, dei presidi tali da frenare i reati. Proprio per questo voglio parlare con chi governa e vive il territorio. Credo molto nel gioco di squadra”.