Moria di pesci al lago Fallère, concluse le indagini scientifiche

Ieri, mercoledì 28 agosto sono stati fatti i censimenti visivi subacquei e rilievi morfometrici da natante. Ma sulle cause non è al momento possibile confermare nessuna delle ipotesi avanzate.
Le immersioni al lago Fallère per la moria di pesci
Cronaca

Resta chiuso alla pesca il lago Fallère che è stato sottoposto nei giorni scorsi ad una serie di indagini scientifiche. Ieri, mercoledì 28 agosto sono stati fatti i censimenti visivi subacquei e rilievi morfometrici da natante. Le attività in acqua sono state eseguite dall’Associazione subacquea “Titicaca Tek Diving”, con sede ad Aosta e specializzata in immersioni in laghi di alta quota.

L’insieme di questi dati, una volta elaborati ed analizzati, permetterà di descrivere con precisione le caratteristiche del lago e caratterizzarlo nelle sue diverse componenti.

In attesa delle elaborazioni dei dati, si è purtroppo potuto constatare che la moria di fauna ittica risulta essere massiccia ed estesa all’intero lago. In numerose aree sono stati infatti rinvenuti esemplari morti in avanzato stato di decomposizione, la cui morte è pertanto da far risalire al periodo in cui si è verificata la moria oggetto di indagine. Inoltre non è stato avvistato alcun esemplare vivo di Trota né di Salmerino, né adulto né allo stadio giovanile. Gli unici avvistamenti di fauna ittica hanno infatti riguardato due esemplari di Scazzone (Cottus gobio), piccolo pesce bentonico tipico delle acque della Valle d’Aosta che non è oggetto di immissioni o ripopolamenti.

Sulle cause di questa estesa moria – secondo un comunicato diffuso dal Consorzio regionale pesca – non è al momento possibile confermare nessuna delle ipotesi avanzate. Le analisi chimico fisiche effettuate finora non hanno infatti evidenziato la presenza di inquinanti o di anomale alterazioni dei parametri ambientali, rispetto ai valori attesi. Mentre non è stato possibile ricavare informazioni su eventuali patologie virali, batteriche o parassitologiche sui campioni di fauna ittica sin qui raccolti.

Le operazioni di studio si concentreranno ora sull’elaborazione e analisi dei dati raccolti. Parallelamente, si verificherà la possibilità di predisporre un programma sperimentale di reintroduzione di singoli pesci, da seguire con monitoraggi periodici. Solo in seguito al successo di queste prime immissioni sperimentali sarà possibile prevedere un nuovo piano di ripopolamento del lago Fallère.

Alla giornata di indagini hanno inoltre collaborato il Corpo forestale della Valle d’Aosta, l’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente (ARPA VdA) e la Struttura flora fauna caccia pesca dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, che hanno contribuito sia alla supervisione tecnico scientifica che agli aspetti logistici delle operazioni.
 

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