Morte del 15enne a Cogne, la procura apre un fascicolo

A causare la morte del giovane è stato con ogni probabilità un colpo di frusta provocato dall'impatto con l'acqua e con la parte posteriore del casco che ha provocato la frattura della vertebra cervicale.
Cronaca

La Procura di Aosta sarebbe pronta, come riferisce l’Ansa, ad aprire un fascicolo per omicidio colposo a carico di alcuni responsabili della comitiva di cui faceva parte il 15enne scozzese, Elliot Peacock, morto ieri a Cogne. 

Nelle prossime ore la Guardia di finanza di Entreves consegnerà alla Procura di Aosta la relazione sull’incidente avvenuto ieri pomeriggio nelle cascate di Lillaz.

Il giovane, con muta e casco, durante un tuffo ha urtato delle rocce, perdendo subito conoscenza e rendendo vani i ripetuti tentavi di rianimazione. I responsabili del gruppo e i coetanei della giovane vittima presenti al momento dell’incidente sono stati sentiti dalle Fiamme gialle per chiarire la dinamica dell’incidente, avvenuto tra alcuni salti di roccia e in una giornata in cui la corrente d’acqua era particolarmente forte. Le indagini sono coordinate dal pm Luca Ceccanti. Arrivati in Valle d’Aosta con un’agenzia specializzata in viaggi all’insegna dello sport e del divertimento all’aria aperta, i giovani inglesi erano sistemati nel campeggio di Villeneuve. 

Un colpo di frusta la probabile causa del decesso
Nel frattempo i primi esami condotti dal medico legale sul corpo della vittima, che ora si trova nella camera mortuaria di Courmayeur, rivelano come a causare la morte del giovane sia stato con ogni probabilità un colpo di frusta provocato dall’impatto con l’acqua e con la parte posteriore del casco che ha provocato la frattura della vertebra cervicale.

Il giovane era impegnato dalla mattina con un gruppo di coetanei in un percorso-avventura, tra roccia e acqua, lungo il torrente. Ad accompagnare e a vigilare sulla comitiva erano alcuni istruttori. Dopo pranzo il giovane, attrezzato con casco e giubbotto salvagente, si è lanciato in una pozza. "In quel punto l’acqua è alta tre metri – ha spiegato Delfino Viglione, maresciallo della guardia di finanza di Entreves, che si occupa delle indagini – e quindi è impossibile che abbia urtato il fondale".
Dopo il tuffo Elliot Peacock è riemerso e ha dato ancora due bracciate – secondo la ricostruzione degli inquirenti – prima di rimanere immobile a pancia in giù sul filo dell’acqua. A quel punto è scattato l’allarme. "Verranno eseguiti altri accertamenti medici – ha aggiunto Viglione – per determinare l’esatta causa della morte. Solo allora si potrà ricostruire la dinamica". 

Il giovane era al suo secondo giorno di vacanza con un gruppo di scout della città di Newton Mearns.

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