La valanga che dieci giorni fa si è staccata dal ghiacciaio dello Château Blanc in Valgrisenche e che ancora oggi è ben visibile dal capoluogo regionale, non incombe su Aosta e non preoccupa gli addetti ai lavori. A sottolinearlo sono i tecnici di Fondazione Montagna sicura, in servizio presso l’Ufficio neve e valanghe della Regione Autonoma Valle d’Aosta.
"Il grande lastrone distaccatosi in seguito alle abbondanti nevicate che in quei giorni hanno apportato più di un metro di neve fresca nella zona – spiega la Regione in una nota – è ancora visibile da Aosta, che gode di un’ottima vista sul suddetto ghiacciaio, in quanto non ci sono state altre nevicate in grado di ricoprire la zona di distacco: tuttavia si vuole sottolineare che non incombe affatto su Aosta, come si legge sul web e che non c’è preoccupazione alcuna da parte dei tecnici addetti ai lavori".
Il distacco della valanga, verificatosi a quota 3100 m, per un’ampiezza di circa 500 metri ed uno spessore di 2-3 metri, è avvenuto per via del carico da neve fresca ventata unitamente alla presenza di un piano di scorrimento (ghiacciaio o neve vecchia di inizio stagione) che ha facilitato la propagazione della frattura. La collocazione del pendio a nord-est (sottovento in quei giorni), la presenza di un ampio plateau a monte, perfetto serbatoio di neve fresca che il vento può facilmente erodere e depositare sul pendio sottovento e la poca pendenza (circa 25-30°) sono gli ingredienti tipici che hanno portato alla formazione di un grande accumulo e della conseguente valanga a lastroni.
"Questa valanga non è mai stata documentata nello specifico – spiegano ancira i tecnici – anche se negli anni diversi altri eventi sono stati segnalati sullo Château Blanc, e anche questo fenomeno valanghivo verrà registrato dai tecnici dell’Ufficio neve e valanghe, come ogni evento di una certa dimensione, nel Catasto regionale valanghe, con tanto di perimetrazione e tutti i dati relativi. Non si tratta di un’anomalia e non è possibile allo stato attuale fare dei collegamenti tra questo fenomeno valanghivo e la riduzione dello spessore del ghiacciaio, né tanto meno con i cambiamenti climatici".