Scatta la chiusura temporanea per sei centri massaggi, tutti ad Aosta, gestiti da imprenditori cinesi. Se in passato tale misura è scaturita da operazioni di polizia sul contrasto al favoreggiamento della prostituzione, stavolta i finanzieri del Gruppo Aosta hanno riscontrato molteplici violazioni delle prescrizioni sul contenimento del Covid-19.
Dalle ispezioni condotte negli scorsi giorni è emerso il mancato utilizzo da parte del personale dei previsti dispositivi di protezione individuale, come mascherine, visiere e grembiuli usa e getta. Inoltre, nei box allestiti per la pratica dei massaggi sono state riscontrate carenze igieniche, rappresentate tra l’altro da cuscini, lenzuola ed asciugamani palesemente sporchi, non igienizzati e, di conseguenza, mai sostituiti dopo ogni prestazione.
In alcune delle attività controllate non erano poi esposte le informazioni relative alla capienza massima di persone ammesse nel locale e nessuno dei centri teneva il registro per la tracciabilità dei clienti, necessario per monitorare la diffusione della pandemia, nel caso del riscontro di positività.
Ad ognuno dei gestori è stata comminata una sanzione (da un minimo di 400 euro ad un massimo di 1000), unitamente alla pena accessoria della sospensione dell’attività per 5 giorni. Gli esiti dell’attività ispettiva sono quindi stati segnalati dalle “Fiamme gialle” alla Regione (nell’ambito del coordinamento e controllo per il rispetto delle misure contenitive stabilite dal legislatore) e saranno inviati alle autorità sanitarie, per l’eventuale adozione di ulteriori provvedimenti.
“Il segnale che, anche in questa circostanza, la Guardia di finanza ha voluto mandare – fanno sapere dal comando territoriale di Aosta – è quello che non possono essere tollerate iniziative ed attività che pongono in atto potenziali e pericolose modalità di trasmissione del virus”. I controlli attuati rientravano nel piano predisposto dalla Questura per le forze di polizia attive in Valle.