Omicidio Milliery: accolta la richiesta di perizia sul coltello trovato vicino al luogo del delitto

Il gup Gramola ha accettato l'integrazione probatoria della difesa di Osmany Lugo Perez, imputato di aver ucciso, l'8 maggio 2015, il settantottenne di La Salle. La prossima udienza del processo si terrà il 3 febbraio.
Cronaca

Quindici minuti. Tanto è durata l’udienza di oggi del processo a carico di Osmany Lugo Perez, 34 anni, imputato di aver ucciso il settantottenne Elio Milliery di La Salle, l’8 maggio 2015. Il gup Eugenio Gramola ha infatti accettato l’integrazione probatoria della difesa del cubano, rappresentata dall’avvocato Davide Meloni, in cui si richiedeva di sottoporre a perizia il coltello “Opinel” rinvenuto a terra, nei pressi del luogo in cui è morto l’anziano.

Perez è in carcere dalla sera dei fatti, quando i carabinieri lo fermarono non lontano dalla strada in cui, poco prima, avevano trovato il cadavere di Milliery. L’imputato e la vittima avevano trascorso la serata insieme, nella baita dell’anziano, dove era presente anche altra gente. Sembra che diversi presenti, durante quella che è stata descritta come "una festa”, avessero assunto alcool e stupefacenti. Tra Milliery e Perez era infine scoppiata una lite per motivi di gelosia. Ad allertare i carabinieri del dissidio tra i due era stata la donna che accompagnava il cubano in quell’occasione. L’arma usata per colpire a morte il valdostano non è mai stata trovata.

Il perito Roberto Testi verrà incaricato durante un’udienza programmata per il prossimo 3 febbraio. Scopo del suo esame sarà analizzare eventuali impronte digitali sul coltello, oltre ad accertare la compatibilità dello stesso con le ferite sul corpo di Milliery. Va detto che un accertamento del genere era già stato compiuto dal medico legale dell’accusa, escludendo che l’arma usata per ammazzare l’anziano fosse proprio quell’“Opinel” (le ferite sarebbero più profonde di quello che la lama potrebbe provocare).

Testi, in sede di incarico, avrà la possibilità di chiedere 60 o 90 giorni per completare le sue analisi. Successivamente, in una nuova udienza, esporrà ai giudici le conclusioni raggiunte. Il processo, che si tiene a porte chiuse (rito abbreviato) entrerà quindi nel vivo della discussione. Qualora non gli venisse riconosciuta l’aggravante della crudeltà, Perez potrebbe essere condannato a 16 anni di reclusione. Se così non fosse, la pena salirebbe, al massimo, a trent’anni di carcere.

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