Prima sentenza, nella mattinata di oggi, martedì 15 maggio, al termine dell’udienza preliminare tenutasi al Tribunale di Aosta per vagliare le posizioni dei coinvolti nell’operazione antidroga “Brown Sugar” del Gruppo Aosta della Guardia di finanza. Al 23enne Lorenzo Gendusa, che ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato, il Gup Paolo De Paola ha inflitto 9 mesi di carcere e 1000 euro di multa.
L’accusa era di spaccio di sostanze stupefacenti, continuato ed in concorso. Lo scorso 13 febbraio, il giovane era stato arrestato, in esecuzione di una misura cautelare disposta dal Gip, su richiesta del pm Eugenia Menichetti, assieme a Simone Cestonaro (31 anni) e Francesco Santise (30, già detenuto all’epoca). Per questi ultimi, giudizio immediato, con udienza fissata per il 25 maggio prossimo.
Le indagini avevano portato, tra i quantitativi recuperati nei confronti degli indagati e dalla ventina di acquirenti individuati, a sottrarre al mercato circa un etto e mezzo tra eroina, cocaina, hashish e metanfetamine. A insospettire i finanzieri era stato il “via-vai” sostenuto di tossicodipendenti, assieme al ritrovamento di siringhe, in un’abitazione di Aosta, della zona di viale Federico Chabod. Seguendo quella traccia erano iniziati i primi sequestri agli acquirenti.
Capito che la “rotta” dello stupefacente fosse l’asse Aosta-Milano, le Fiamme gialle avevano poi rafforzato i controlli ai caselli autostradali, alla stazione ferroviaria ed al vicino terminal bus. Proprio in una di quelle occasioni, gli uomini comandati dal maggiore Francesco Caracciolo avevano capito quale fosse lo “stratagemma” usato dal gruppo: nascondere a bordo dei pullman usati per gli spostamenti gli involucri di droga, tornando più tardi, anche nei depositi dei mezzi, a cercare di recuperarli.
Così era stato fermato, finendo in manette, Francesco Santise, mentre cercava, sul bus che lo aveva riportato in Valle dalla Lombardia, un “pacchettino” con circa 25 grammi fra cocaina ed eroina. I finanzieri erano entrati in azione, nell’arco delle indagini, con un ricorso ripetuto ai cani antidroga in forza al gruppo, Elix e Blade. Il loro fiuto ha aiutato a trovare la droga nascosta sui bus, nella biancheria intima, od in altri nascondigli improvvisati.