Il Casinò de la Vallée ha depositato ieri, tramite l’avvocato Italo Fognier, l’impugnativa al provvedimento dello scorso 5 gennaio con cui il Giudice del lavoro Eugenio Gramola ha condannato la casa da gioco a risarcire l’ex responsabile della Direzione amministrazione, finanza e controllo, Rossella Bertone, in ragione di una discriminazione retributiva tale da configurare una violazione delle norme sulle pari opportunità tra uomini e donne nei rapporti di lavoro.
La Bertone, assunta dalla casa da gioco nel marzo 2011, si era rivolta alla magistratura per contestare la legittimità del licenziamento operato nei suoi confronti alla fine del 2015. Su questo punto, il magistrato non le ha dato ragione, respingendo la domanda relativa all’asserita illegittimità del provvedimento.
Con una decisione che secondo molti “addetti ai lavori” è destinata a fare giurisprudenza, però, il giudice Gramola ha riconosciuto che la lavoratrice, inquadrata come dirigente, aveva subito una disparità di trattamento economico, censurando la casa da gioco per averle riconosciuto una retribuzione che arrivava fino al 40% in meno dei lavoratori di sesso maschile sia delle posizioni apicali dell’organizzazione aziendale, sia di livelli più bassi (quadri ed impiegati di I livello).
Al Casinò è quindi stato ordinato di versare alla Bertone un risarcimento danni pari a circa ventimila Euro per anno di impiego, vale a dire la differenza salariale tra la retribuzione più bassa percepita e quella riconosciuta agli altri funzionari di vertice della casa da gioco.
Sulla vicenda, l’amministratore unico del Casinò, Lorenzo Sommo, ha dichiarato: “I provvedimenti della magistratura vanno rispettati, ma riteniamo che questo non sia corretto e, per questo, abbiamo scelto di impugnarlo”. L’udienza per la discussione dell’impugnativa non è ancora stata fissata.