Allo scoccare del fatidico 2012 manca ancora qualche mese, ma i più convinti sostenitori di profezie e teorie catastrofiste vedranno senz’altro un segnale inequivocabile della fine del mondo che si avvicina nella possibile caduta di detriti dal cielo, prevista per domani notte.
Per tutti gli altri, ciò che conta davvero è sapere che le probabilità di essere colpiti da uno dei frammenti del satellite della Nasa, intento a disintegrarsi nello spazio sopra le nostre teste, sono molto basse. Secondo le simulazioni condotte dalla Protezione Civile, infatti, corrispondono allo 0,9%. Una cifra comunque rilevante soprattutto se si pensa che questi oggetti hanno un peso che oscilla tra i 6 etti e i 158 chili.
Possibili traiettorie e orari d’impatto
Potrebbero cadere sull’Italia tra le 19.15 di domani e le 5 di sabato. E’ questa la ‘fascia’ di allarme individuata dagli scienziati che hanno partecipato questa mattina al Comitato operativo della Protezione civile. In particolare, al momento sono due le possibili finestre di caduta: la prima tra le 21.25 e le 22.03 del 23 di venerdì sera, e la seconda tra le 3.34 e le 4.12 di sabato mattina.
Due sono al momento anche le traiettorie di caduta individuate: una che taglia tutto il Nord Italia e l’altra che invece interesserebbe solo il Nord-Ovest. Oltre al Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli, Liguria e Emilia Romagna, in preallarme c’è anche la nostra regione. Una stima più precisa de luogo d’impatto potrà essere definita con certezza soltanto tra un’ora e 40 minuti prima dell’impatto al suolo.
Per monitorare costantemente la situazione il Comitato Operativo della Protezione civile rimarrà riunito in seduta permanente fino alle 5 di sabato mattina. Nel pomeriggio di oggi si è riunita nella sede della Protezione civile della Valle d’Aosta la struttura operativa predisposta dal Direttore della Protezione civile, Pio Porretta, per far fronte all’allerta per il rientro incontrollato del satellite UARS. La struttura operativa è composta da Carabinieri, Questura, Forestali, Arpa, Vigili del fuoco, Celva, Gabinetto e Ufficio stampa della Presidenza della Regione.
I responsabili dell’emergenza della Protezione civile valdostana stanno seguendo l’evoluzione della situazione e sono costantemente tenuti al corrente sulle possibili traiettorie dei frammenti del satellite.
Da dove provengono questi detriti?
Vent’anni fa la Nasa inviò l’Upper Atmosphere Research Satellite, un veicolo spaziale di 5668 kg e lungo circa 10 metri, su un’orbita circolare in prossimità della navetta spaziale Discovery. Nel 2005, esaurita la missione scientifica, l’orbita del satellite venne abbassata per contribuire alla disintegrazione dell’oggetto, ormai in fase di abbandono.Nelle prossime ore, il processo di decadimento naturale giungerà al suo epilogo, entrando in contatto con l’atmosfera terrestre.
Eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Non esistono quindi comportamenti di codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi. Tuttavia, il Comitato Operativo ha fornito, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, ha fornito alcune indicazioni utili alla popolazione.
Come prepararsi al peggio
E’ poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture: per questo sono da preferire i luoghi chiusi. I frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici.
Nel caso in cui ci si trovi all’interno di edifici, i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti, cioè quelli più spessi.