I dati sull’andamento della criminalità nella regione, raffrontati al 2018, “sono in calo” e “questo significa che il personale tutto, anche di Carabinieri e Guardia di Finanza, così come chi ha costruito la sicurezza a monte, ha lavorato bene”. È il commento del questore di Aosta, Ivo Morelli, espresso durante un incontro con i cronisti tenutosi nella mattinata di oggi, lunedì 30 dicembre.
L’anno che volge al termine non ha fatto registrare omicidi, mentre i reati contro la persona sono scesi di quasi il 20% (passando da 293 a 236). In netta riduzione i furti: -41% in abitazione (da 319 a 188) e -39% negli esercizi commerciali (da 133 a 81). Leggero aumento sul fronte delle estorsioni (salite da 11 a 13) e incremento visibile (+5%, vale a dire da 452 a 476) di truffe e frodi informatiche.
Si tratta, nella visione di Morelli, di un tipo di crimine destinato ad assumere vigore in futuro, per cui “dobbiamo convincere a denunciare” (i dati forniti derivano dalle querele dei cittadini). “È importante, – ha aggiunto il Questore – al fine di permettere alla Polizia delle comunicazioni, alla Squadra mobile e ad altri uffici di contrastare il fenomeno. Le capacità tecniche ci sono. Dobbiamo conoscere le situazioni”.
Quanto agli arresti, un plauso è stato rivolto alla Polizia di Frontiera e alla Polizia stradale che, “verso il traforo del Monte Bianco, stanno lavorando bene rispetto al fenomeno dell’immigrazione”. Sottolineato anche il raddoppio, da parte della Divisione anticrimine, degli avvisi orali, sorta di “cartellino giallo” destinato a persone che hanno tenuto condotte tali da evidenziarne la potenziale propensione a delinquere.
-25% per le rapine (da 12 a 9) e una violenza sessuale in più del 2018 (12, anziché 11). Meno danneggiamenti (438 episodi, contro 464, pari a -5.60%) e in sostanziale linea con il passato le denunce per stupefacenti (28 persone, mentre nel 2018 furono 29). “Con meno risorse umane – ha dichiarato Morelli – abbiamo ottenuto risultati di prestigio. L’attività fatta fino ad oggi è questa, con una prospettiva: quella di poterla migliorare ancora”.
Un versante su cui investire ancora più energie è quello del dialogo con i giovani, specie alla luce di alcuni tentativi di suicidio registrati nell’anno: “abbiamo incontrato quasi 3mila studenti. Gli va data una prospettiva, di studi, di lavoro, di un ambiente sociale trasparente, in cui crescere grazie alle capacità, ma chi non le avesse deve essere sostenuto dal sistema”. È importante far “capire che se si sbaglia c’è la sanzione, ma si può sempre risalire”.
In chiusura, venendo ai recenti avvenimenti di cronaca che hanno interessato l’alveo della politica regionale, il Questore ha parlato di un fenomeno “sul quale autorità giudiziaria e forze dell’ordine hanno sempre un occhio di attenzione, perché chi ci governa deve essere un soggetto trasparente. Votando si fanno scelte libere, dall’altra parte ci deve essere trasparenza”.
Per Morelli, le “attività di indagine fanno chiarezza. L’importante è stare nei binari del codice penale, senza fare valutazioni oltre le nostre conoscenze. Un indagato è sottoposto ad accertamenti per capire se ha compiuto un reato. Non va giudicato oltre e la certezza che dovete avere è che le istituzioni continueranno a fare chiarezza su questo”.