Processo Finaosta: assolti Rollandin, Perron e Lévêque
Assolti. L’ex presidente della Regione Augusto Rollandin, il già assessore regionale Ego Perron e l’allora presidente della finanziaria regionale Massimo Lévêque escono indenni dal processo di primo grado per la presunta turbativa della nomina del vertice di Finaosta, nel 2015. Il Gup Luca Fadda li ha assolti tutti e tre, “perché il fatto non sussiste”, al termine dell’udienza di oggi, lunedì 13 maggio.
La sentenza è stata letta quando mancava poco alle 13. In mattinata, il pm Luca Ceccanti aveva replicato alle arringhe difensive e gli avvocati avevano brevemente ribattuto. Prima della camera di consiglio, da Massimo Lévêque erano inoltre giunte alcune dichiarazioni spontanee, durate una decina di minuti, in cui ha ripercorso l’iter della sua nomina, escludendo di aver concluso accordi di qualsiasi natura con i due politici imputati con lui.
Secondo gli inquirenti, la designazione del vertice della finanziaria regionale sarebbe stata turbata perché Rollandin e Perron, in forza delle cariche rivestite allora (che gli conferivano status di pubblici ufficiali), avrebbero rivelato anticipatamente, ad inizio 2015, a Lévêque i contenuti del bando per la selezione del Presidente del Consiglio di amministrazione di Finaosta, anche in ordine all’aspetto economico.
Al riguardo, per la Procura, i due amministratori si sarebbero anche spesi in rassicurazioni al professionista (nominato il 7 agosto 2015) tanto sul fatto che sarebbe stato scelto per la carica, quanto sull’entità degli emolumenti che avrebbe percepito. In particolare, era la tesi d’accusa, Rollandin e Perron avrebbero rassicurato Lévêque che i 31.500 euro previsti dal bando sarebbero “lievitati” sino a 100mila. Il professionista, stando alle indagini, avrebbe infatti richiesto la nomina per un importo non inferiore ad 80mila euro.
Al momento della sentenza, in aula erano presenti solo Perron e Lévêque. Rollandin non ha assistito al verdetto, come già era accaduto nel recente processo sul giro di corruzione nelle partecipate regionali. Il Gup Fadda si è riservato trenta giorni per la stesura delle motivazioni della sentenza (il processo si era tenuto con rito abbreviato). La Procura, preso atto dell’esito dell’udienza odierna, le attende per valutare l’eventuale appello.