Qualità dell’aria: in linea i valori delle polveri, cresce l’inquinamento da legna

L'Arpa ha individuato inoltre la presenza, generalmente nella norma e non dovuta all'inquinamento dell'aria, di metalli pesanti in alcuni orti aostani.
L'Osservatorio sulla qualità dell'aria
Cronaca

Una situazione stabile, non preoccupante, in netto miglioramento in molti indicatori. È stato questo, in sintesi, il ‘verdetto’ espresso stamattina dall’Arpa durante i lavori dell’Osservatorio sulla Qualità dell’aria.
Una riunione che ha, oltretutto, abbinato la lettura e la disamina dei dati riscontrati dalle rilevazioni Arpa ad una breve visita allo stabilimento Cogne Acciai Speciali, con l’obiettivo di ‘toccare con mano’ l’attuazione del cronoprogramma AIA (l’Autorizzazione Integrata Ambientale) dell’acciaieria valdostana.

In sintesi i valori degli inquinanti sulla città di Aosta, ovvero le polveri PM10 e PM2.5, il diossido di azoto e l’ozono mostrano, per il periodo gennaio-ottobre 2014, valori assolutamente in linea con quelli rilevati negli anni precedenti.
In linea anche i valori di nichel nel PM10, come quelli ‘classici’ esalati dalla Cogne e dalle acciaierie, con i metalli normati – come sempre – nettamente al di sotto dei valori/soglia definiti dalla legge.
Cresce invece il livello del benzo[a]pirene nel PM10, trend invece in calo negli ultimi anni. “Questo valore è sempre andato a decrescere – ha spiegato la dottoressa Claudia Tarricone di Arpa – ma ultimamente è in rialzo. Questo microinquinante è legato all’utilizzo di biomassa, quindi è un segnale che probabilmente è aumentato l’utilizzo di riscaldamento a legna o pellet”.

Qualche novità anche riguardo la collocazione delle centrali di rilevamento Arpa. “La stazione del Quartiere Dora – ha proseguito Tarricone – verrà spostata in via Liconi nelle prossime settimane, per monitorare una zona di Aosta non misurata finora. La posizione stazione di traffico prevista in via Roma invece deve essere ridefinita perché il condominio adiacente non ha voluta che la installassimo”.
Una novità nel lavoro svolto da Arpa sono invece alcuni rilievi fatti sull’insalata prelevata (e lavata) da sei orti dislocati in Valle (Via Carabel, Ruelle des Fermes, via Berthet ad Aosta; Località Valpettaz a Charvensod; Località Dregier a Pollein e Località Ronc de Vaccaz a Donnas). “Abbiamo riscontrato, durante un primo campionamento ad agosto ed un secondo ad ottobre – ha spiegato il Direttore dell’Arpa valdostana Giovanni Agnesod – due dati elevati di cobalto e nichel in via Carabel, su insalata a foglia larga in tre orti di via Carabel”. Dati non preoccupanti. “Gli altri valori sono tutti congruenti, ma esistendo poca letteratura scientifica a riguardo bisognerà andare avanti con la ricerca”.

Intanto il programma AIA della Cogne prosegue senza intoppi: “L’azienda si sta proiettando verso un futuro – ha spiegato nel suo intervento l’ingegner Ferruccio Trombini, Direttore dello stabilimento – fatto di qualità e soluzioni innovative per operare al meglio su un mercato sempre più aggressivo e difficile. Per abbattere le emissioni dei camini abbiamo fatto e stiamo facendo un grande lavoro, con tamponamenti sui camini, i tetti, chiudendo alcune aperture sulle campate e sulle pareti e sigillandone altre. C’è ancora molto da fare ma è un lavoro ‘in progress’ che vedrà una maggiore intensità il prossimo anno.
Nel frattempo, per abbattere le diossine la Cogne ha installato un sistema di abbattimento a carboni attivi: “Abbiamo introdotto questo impianto – conclude Trombini – e stiamo facendo delle prove per capire la quantità di carboni da utilizzare. Stiamo facendo un gran lavoro sulle tecnologie, incrementando oltretutto le superfici filtranti e utilizzando filtri più performanti. Attraverso impianti che ci permettano una lettura continua sulla concentrazione delle polveri”.

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