Accogliendo la richiesta del pm Eugenia Menichetti, il Gup del Tribunale Davide Paladino ha condannato ad un anno e quattro mesi di carcere il 27enne gambiano Alieu Sillah. L’uomo – accusato di falsa attestazione, o dichiarazione, a un pubblico ufficiale sull’identità – era stato arrestato lo scorso 4 maggio al traforo del Monte Bianco.
In quella circostanza, Sillah aveva esibito ai poliziotti che lo stavano controllando un passaporto gambiano e un permesso di soggiorno italiano. Quei documenti erano tuttavia intestati ad un’altra persona e, dagli accertamenti successivi, gli agenti erano risaliti alla vera identità del 27enne.
Era scattata così la contestazione per cui il 27enne è stato processato oggi con rito abbreviato (richiesto dal difensore Viviane Bellot dopo che la Procura aveva ottenuto il giudizio immediato), ma gli accertamenti della Polizia di frontiera avevano fatto emergere anche un altro elemento: l’uomo era sottoposto all’obbligo di dimora in un comune siciliano e non doveva quindi trovarsi ad Entrèves.
Quel provvedimento gli era stato applicato per una vicenda risalente al luglio 2018. Secondo gli inquirenti, il gambiano, un ex mediatore culturale, aveva violentato una ospite del Centro Assistenza Stranieri di Ragusa, arrivando successivamente a colpirla al volto per convincerla, anche con minacce, a non riferire quanto subito.