Tragedia sul tratto piemontese della linea ferroviaria Torino-Aosta, appena prima delle 23.30 di ieri, mercoledì 23 maggio. Arrivato all'altezza del comune di Caluso, il treno regionale 10027 partito dal capoluogo piemontese si è scontrato con un tir fermo sui binari in un passaggio a livello in frazione Arè. L'impatto è stato violentissimo ed ha fatto deragliare il locomotore e due vagoni del convoglio, finiti nei campi vicini. Due le vittime: il macchinista, un 61enne residente ad Ivrea, e un addetto alla scorta tecnica del tir, un trasporto eccezionale dal grande cassone, carico di containers, proveniente dalla Repubblica Ceca e diretto ad un'azienda di Foglizzo.
Si registrano, inoltre, diciotto feriti, tre dei quali risultano gravi (una è la capotreno). Era, sulla linea, l'ultima corsa della giornata e, secondo le ferrovie, a bordo c'erano una quarantina di persone. Con l'arrivo alla stazione di Ivrea i passeggeri avrebbero potuto cambiare treno, continuando il viaggio verso Aosta. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti i Vigili del fuoco, i Carabinieri e e il 118, allestendo un ospedale da campo, secondo le procedure previste per le maxi-emergenze. Giunto anche il procuratore di Ivrea Giuseppe Ferrando, con il comandante provinciale dei Carabinieri di Torino, il colonnello Emanuele De Santis: sarà un'inchiesta a fare luce sulla dinamica e le responsabilità dell'accaduto. L'autista del mezzo pesante, illeso nello scontro, è stato sottoposto all'alcooltest, per accertare le sue condizioni: sarebbe infatti escluso, al momento, un malfunzionamento del passaggio a livello.
Il macchinista del treno, che una volta trovatosi davanti il mezzo ha attuato il disperato tentativo di azionare il freno d'emergenza, senza però riuscire ad evitare l'urto, è morto sul colpo. I feriti, incastrati tra le lamiere dei vagoni deragliati, sono stati estratti e portati – i più gravi – all'ospedale Cto di Torino. Altri, invece, sono stati condotti in ambulanza nei nosocomi di Chivasso, Cirié, Ivrea e San Giovanni Bosco di Torino. Nella traiettoria impazzita dopo il deragliamento, i vagoni hanno abbattuto un palo della luce, tranciando i cavi dell'alta tensione. E' stata anche sfiorata una vicina casa cantoniera.