Truffe agli anziani, i Carabinieri arrestano falso “collega”

07 Febbraio 2019

Truffa aggravata in concorso a danno di anziani e furto aggravato. Sono queste le accuse per cui i Carabinieri della Compagnia di Aosta hanno tratto in arresto, nella tarda serata di ieri, mercoledì 6 febbraio, nel capoluogo regionale, due persone. Maria Esposito, 47 anni, e Gianluca Palmieri, 28 anni, entrambi nati a Napoli e residenti in Campania, erano stati fermati poco prima dai militari del Nucleo operativo a bordo di un’auto su cui, da una perquisizione, sono emerse due buste con gioielli e 250 euro.

La pattuglia aveva deciso di seguire la vettura (una Jeep Renegade, risultata noleggiata) perché gli occupanti – ha spiegato il capitano Danilo D’Angelo in una conferenza stampa – “ricordavano vagamente gli autori di una truffa perpetrata nel mese di gennaio” in città. I due si erano diretti in via Volontari del Sangue e i Carabinieri avevano notato il passeggero scendere e il mezzo, condotto dalla donna, proseguire sino ai posteggi. L’uomo entrava poi nei vicini condomini, “per poi uscirne repentinamente”.

Al momento di fermare i due per identificarli, alla “Gazzella” arrivava la chiamata della centrale operativa, per segnalare la richiesta di aiuto di un’anziana, truffata poco prima. A quel punto, vista la situazione appena denunciata e il ritrovamento a bordo dell’auto, i due sono stati condotti in caserma, dove la vedova 78enne rivoltasi all’Arma ha riconosciuto sia i gioielli che le erano stati presi, sia il ragazzo che glieli aveva sottratti, facendo scattare gli arresti.

La donna ha poi raccontato ai Carabinieri il “modus operandi” della coppia, basato su un copione consolidato. In prima battuta, un ignoto l’ha contattata telefonicamente, qualificandosi come “giudice del Tribunale di Aosta” e segnalandole che il figlio aveva investito un pedone. “Per non denunciarlo, – le ha detto al telefono – occorre pagare 5mila euro, in contanti, ma anche in oro va bene”. Soldi e preziosi erano da riporre in una busta con un codice, da consegnare a un Carabiniere che avrebbe raggiunto, poco dopo, l’abitazione dell’anziana.

Alla porta della donna si era quindi presentato l’uomo riconosciuto in Palmieri, spacciandosi per militare e, alla richiesta dell’anziana di fornire un tesserino di riconoscimento, “le strappava il borsello al cui interno aveva riposto 250 euro e vari monili in oro”. L’altra busta trovata nell’auto è risultata invece di proprietà di una seconda vittima, caduta nello stesso tranello nel pomeriggio precedente, il 5 febbraio. Anche questa persona, coetanea dell’altra truffata, riconosceva sia la refurtiva sia l’arrestato.

Da altri accertamenti, svolti con il supporto dei militari della stazione di Aosta, è emerso che, effettivamente, Esposito e Palmieri ricordavano le persone riprese da una telecamera in un negozio aostano, dov’era data comprata merce utilizzando il bancomat asportato nello scorso gennaio, sempre in seguito ad un raggiro, ad un anziano, che non lo aveva ancora bloccato in quel momento. Altri approfondimenti sono in corso, perché gli inquirenti ritengono che la coppia sia andata a segno più volte ed invitano chi la riconoscesse, perché protagonista di episodi del genere, a farsi avanti.

Gli arrestati sono ora in carcere a Brissogne e a Vercelli, in attesa dell’udienza di convalida dei fermi, che dovrebbe tenersi già oggi. “Nei prossimi giorni, – ha concluso il capitano D’Angelo – grazie alla collaborazione della direzione della società, i Carabinieri si recheranno negli uffici postali per fornire dei consigli utili volti a prevenire i reati in generale e le modalità delle truffe”. Inoltre, l’Arma ricorda di contattare i numeri d’emergenza al minimo sospetto e di sporgere denuncia, condizione essenziale per procedere rispetto al reato di truffa.

I due presunti truffatori arrestati
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