Tra i vari incarichi da dirigente nell’ambito di una Questura, quello di Capo della Squadra mobile è indubbiamente tra i più delicati ed ambiti. Furti, rapine, violenze, spaccio e altri reati di quel genere vengono trattati di norma da quegli uffici, che ad Aosta – proprio negli ultimi giorni – sono stati interessati da un avvicendamento al vertice.
Il commissario capo Mattia Falso ha infatti lasciato l’incarico la scorsa settimana, per andare a dirigere la Squadra Mobile di Cremona. Era arrivato in Valle d’Aosta alla fine del 2015, provenendo dalla Questura di Genova, e venendo destinato subito alla divisione investigativa per eccellenza.
Tra le indagini di cui si è occupato in poco meno di un anno e mezzo, numerose hanno riguardato il contrasto allo spaccio di stupefacenti (l’ultima, in ordine di tempo, quella culminata nell’operazione “Regina di Cuori”, con dieci misure cautelari), ma non sono mancati casi come la scomparsa del giovane Alex Bonin, poi ritrovato senza vita in un bosco poco sopra Villeneuve.
Al di là dell’aspetto poco loquace ed apparentemente ruvido, ha indubbiamente lasciato un’impronta da “poliziotto” negli uffici di cui era responsabile, elemento che – lo si può verosimilmente ritenere – ha inciso sulle valutazioni ministeriali riguardanti la sua nuova destinazione, non distante da un capoluogo di regione come Milano e quindi banco di prova significativo per lo sviluppo della carriera di un giovane funzionario.
Nella designazione del nuovo Capo della Mobile aostana ha prevalso la soluzione interna: da ieri, lunedì 15 maggio, il dirigente è infatti Eleonora Cognigni, già al vertice dell’Ufficio immigrazione di corso Battaglione. Un settore apparentemente meno operativo, ma che gestisce le pratiche di richiesta di protezione internazionale dei migranti in arrivo in Valle, fronte assolutamente “caldo” dell’attualità.
Marchigiana, 35 anni, il commissario capo Cognigni ha avuto il capoluogo regionale come prima destinazione, anche lei nel dicembre 2015, dopo il 104° corso di formazione per funzionari. E’ laureata in Giurisprudenza e Dottore di ricerca in “Medicina legale, Tossicologia forense e Malpractice” presso l’Università degli Studi di Macerata. Al suo attivo ha anche il master in “Scienze della Sicurezza” presso l’Università “La Sapienza” di Roma.
E’ la prima volta, dopo oltre vent’anni, che sulla poltrona di Capo della Mobile di Aosta siede una donna. La Questura di Aosta, diretta da Pietro Ostuni, non ha mancato di segnalarlo sul suo profilo Facebook e la diretta interessata, per prima, sa che non sarà una sfida semplice, tra le aspettative di sicurezza sempre maggiori della popolazione e un crimine ogni giorno più raffinato nelle sue dinamiche. Non semplice, ma stimolante.