Nel caldo agostano lettere anonime scritte nella lingua di Voltaire giravano per Villeneuve. Lo ha comunicato il sindaco Roberta Quattrocchio nell’ultimo consiglio comunale. “Lettere diffamatorie nei miei confronti che mi hanno spinto a sporgere una denuncia contro ignoti per diffamazione. E’ stata offesa la mia persona in modo pesante, sia come donna, sia come sindaco”. Pur non entrando nel dettaglio del contenuto degli scritti il sindaco ha spiegato che si tratta di lettere dattiloscritte alle quali sono state aggiunte delle correzioni a penna, il che potrebbe portare con più facilità alla scoperta del colpevole, grazie a un esame calligrafico.
In tutto le missive di cui Quattrocchio è venuta a conoscenza sono quattro. Dopo una campagna elettorale infuocata che ha portato sulla poltrona da sindaco la lista dell’Uv, spodestando il gruppo di Clement Dupont, al potere da trent’anni, con quest’episodio si è raggiunto l’apice dello scontro politico. Sorpresa la minoranza, che per bocca di Giuliano Morelli ha subito espresso la sua solidarietà al primo cittadino, “attendiamo fiduciosi che si scopra chi è stato”.
E’ poi stata discussa un’interrogazione presentata da Dupont che chiedeva quali fossero i requisiti che abilitano la ditta Ile di località Champagne, la falegnameria di Walter Dal Canton, che prese fuoco nel marzo del 2007. Dupont si diceva preoccupato per la situazione. Quattrocchio ha confermato la preoccupazione, e ha evidenziato che la ditta Ile “non è in possesso del Cpi”, il Certificato prevenzione incendi, “e l’ufficio tecnico ha rilevato che i quintali di cippato ammassato ammontano a 6 mila 500 tonnellate, mentre essendo senza Cpi non potevano averne più di 500”. E’ stata quindi emessa un’ordinanza sindacale che impegna la ditta a spostare il cippato.
“Quest’interrogazione mi stupisce – dice il sindaco – mi chiedo come mai chi mi ha preceduto non sia mai intervenuto”. Tra i punti del giorno anche l’analisi degli equilibri finanziari che sono stati rispettati, i conti sono a posto. “Tiro un sospiro di sollievo”, dice Giuliano Morelli, “perché nella campagna elettorale si parlava di di un indebitamento eccessivo”.