“Una tragica fatalità ci ha portato via Pietro Passaretti: abbiamo perso un volontario, esperto, serio e allenato, non era la prima volta che saliva oltre i 4000 metri. Siamo sconvolti da un dolore enorme, mi stringo insieme al Consiglio direttivo nazionale e alla Croce Rossa Italiana tutta alla sua famiglia e ai volontari che erano con lui e a quelli del suo Comitato". A parlare è Francesco Rocca, Presidente nazionale di Croce Rossa italiana sulla tragedia che ha toccato ieri l’organizzazione.
Passaretti, 54 anni romano, ha perso la vita ieri mattina dopo essere precipitato in un crepaccio sul Petit Mont Blanc, sotto il Bivacco Rainetto, intorno ai 3000 metri. Insieme ad altri volontari si stava allenando in vista dell’ascesa del Monte Bianco lungo la via normale italiana: con il supporto del soccorso alpino della guardia di finanza di Entreves, venerdì 22 luglio il gruppo di sei amici aveva in programma di portare sul tetto d’Europa uno striscione "per affermare i valori della pace".
Da una prima ricostruzione, l’uomo è scivolato sul nevaio, cadendo nel crepaccio terminale. Nella stessa fessura finisce però anche la gelida acqua di scioglimento, che gli è colata addosso abbassando man mano la sua temperatura corporea, scesa fino a 26 gradi.
"Questo viaggio, che era nato con il proposito di svolgere alcune esercitazioni e poi di lanciare dal Monte Bianco un messaggio di pace e fratellanza, è finito purtroppo in maniera drammatica. Nel suo ricordo porteremo avanti la nostra attività quotidiana, con lo stesso spirito che lo aveva portato a prepararsi per le esercitazioni e l’ascesa al Monte Bianco” sottolinea Rocca.
La Croce Rossa Italiana a livello nazionale e regionale ha seguito la vicenda durante tutto il corso della giornata e il segretario generale, Flavio Ronzi, si è recato ad Aosta per sostenere i volontari e seguire in prima persona gli eventi. Tutte le attività, le esercitazioni previste e l’ascesa al Monte Bianco sono state sospese.
