Al Castello Gamba Primo Levi secondo Larry Rivers

Tre ritratti dello scrittore saranno esposti per la prima volta al Gamba. Il progetto, della Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli è curato dalla sua direttrice Marcella Pralormo.
Primo Levi Larry Rivers
Cultura

Tre volti di Primo Levi dall’artista americano Larry Rivers saranno esposti dal prossimo 12 giugno al Castello Gamba di Châtillon. Il progetto, della Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli è curato dalla sua direttrice Marcella Pralormo.

Un’occasione unica per ammirare tre ritratti dello scrittore non visibili al pubblico, un percorso espositivo che permette di ricostruire la passione per l’arte che ha sempre accompagnato la vita di Giovanni e Marella Agnelli.

Nel 1987, in occasione di un viaggio a New York subito dopo la tragica scomparsa di Primo Levi, Giovanni Agnelli – che aveva studiato nello stesso liceo torinese dello scrittore e del quale era di due anni più giovane – acquistò dalle Marlborough Galleries di New York tre ritratti di Primo Levi dipinti da Larry Rivers.

Larry Rivers, il cui vero nome è Yitzhok Loiza Grossberg (1923-2002), nacque in America da genitori russi ebrei. Nel 1945, poco dopo aver cambiato nome, Rivers iniziò a dipingere, diventando un protagonista della pop art americana.

A metà degli anni Ottanta, Rivers aveva da poco iniziato a fare i conti con le sue origini ebraiche, fino ad allora trascurate. Non aveva esperienze dirette della guerra e dello sterminio e fu profondamente turbato dalla lettura di Se questo è un uomo, suggeritagli dall’amico Furio Colombo, in quegli anni presidente di Fiat USA, che gli regalò una copia del libro. Larry Rivers lesse tutte le opere di Primo Levi, si appassionò alla sua storia e scelse di animare e teatralizzare i romanzi più celebri in tre opere ancora oggi proprietà della famiglia Agnelli: Witness, Survivor e Periodic Table.

A colpire l’artista erano state le diverse identità di Primo Levi: chimico torinese, deportato come partigiano e identificato come ebreo,  sopravvissuto allo sterminio e diventato poi famoso come scrittore. Per esprimere al meglio la sua visione della Memoria e della Morte l’artista utilizza la tecnica della cancellazione con figure non pienamente presenti sulla scena

I tre dipinti vennero portati in Italia ed esposti, per decisione dell’Avvocato, nella sede de La Stampa, giornale per il quale Primo Levi aveva scritto a partire dal 1959, e in forma più continua dal 1968, saggi racconti ed elzeviri della Terza Pagina. “Mio nonno – racconta Ginevra Elkann, presidente della Pinacoteca Agnelli – decise di collocare i quadri di Rivers in una grande sala che si trovava al piano terreno della sede de La Stampa in Via Marenco 32. Dopo la collocazione dei quadri, la sala venne comunemente chiamata ‘Sala Primo Levi’. Non era aperta al pubblico, ma era usata per le riunioni più importanti e per accogliere i visitatori illustri per un primo saluto o un brindisi di benvenuto”.

Le tele saranno esposte al Gamba fino al 23 settembre. 

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