Al Cervino Cinemountain Festival è il giorno di “Sul Filo” (Italia, 2014, 73 minuti), documentario sul Soccorso Alpino Valdostano firmato da Joseph Péaquin. Per due stagioni (inverno/estate) il cineasta ha seguito tre vite ordinarie pronte ogni giorno a qualcosa di straordinario, tre angeli custodi che navigano a bordo di un elicottero, semplicemente a prestare soccorso. Oltre il rumore dell’urgenza, il film che sarà proiettato questo pomeriggio, venerdì 7 agosto 2015, intorno alle ore 18, presso il centro congressi di Valtournenche, racconta una scelta radicale, quella di Silvia, medico anestesista-rianimatore dell’urgenza, ogni istante sul filo della vita, dell’attesa, della solitudine.
Dal 1997 a oggi, Joseph Péaquin ha realizzato diversi documentari selezionati in vari festival internazionali e trasmessi su televisioni europee. Nel 2003 fonda la società di produzione Docfilm, specializzata in documentari. Nel 2007, il documentario Il était une fois…les délices du petit monde viene premiato al Trento Film Festival. Nel 2009, In un altro mondo è selezionato al Festival Internazionale del Film di Locarno e al Festival Internazionale del Film di Tokyo. Nel 2011, Tra terra e cielo è selezionato al Festival dei Popoli di Firenze e al Tokyo International Film Festival. Nel 2012, realizza il documentario La Suisse d’Emilio che va in onda in prime-time sul primo canale della televisione svizzera.
Il film in concorso
Alle ore 16 proiezione del film “Cerro Torre, A Snowball’s Chance In Hell” (Austria, 2013, 103 minuti) di Thomas Dirnhofer, Gran Premio al Festival di Zakopane (Polonia). Alle 21 toccherà a Ninì (Italia, 2014, 65 minuti) di Gigi Giustiniani e Raffaele Rezzonico. Nell’estate del 1932 Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta s’incontrano sul Monte Bianco: scalano insieme, si innamorano. Da allora fino al 1936, l’anno in cui si sposano, vivono la loro grande stagione alpinistica e aprono, come compagni di cordata, alcune delle vie più difficili delle Alpi. Per tenere traccia delle loro imprese iniziano a scrivere diari e a fare fotografie. Ninì, una delle pochissime donne alpiniste di quegli anni, porta con sé in parete anche una cinepresa 16mm. Nel 1937 nasce il loro figlio Lorenzo e nel 1938 Gabriele muore, cadendo da una parete. Ninì abbandona l’alpinismo estremo per continuare la sua vita di madre. Qualche anno dopo la morte di Ninì, avvenuta nel 2000, il figlio Lorenzo ritrova in un baule le immagini girate dalla madre.
A seguire “Grimpeurs” (Italia, 2015, 86 minuti) di Andrea Federico. Gli scalatori Walter Bonatti, Andrea Oggioni e Roberto Gallieni lasciano Courmayeur Sabato 9 Luglio 1961 decisi a conquistare l’ultimo problema alpinistico del Monte Bianco: l’impervia parete sud del Pilone Centrale del Frenéy. Nello stesso rifugio, poche ore prima, si sono fermati quattro alpinisti francesi: Pierre Mazeaud, Antoine Vieille, Pierre Kohlmann e Robert Guillaume. Le due cordate decidono di unire le forze per intraprendere la difficile scalata. Giunti a quasi 80 metri dalla vetta, il Monte Bianco è avvolto da un’immensa tempesta. Dopo quattro giorni di straziante attesa, dei sette uomini, solo tre faranno ritorno alle proprie famiglie. Questa è la loro storia.

