Professore ordinario di storia medievale presso l’Università del Piemonte orientale, accademico e scrittore, Alessandro Barbero è riuscito a coniugare due delle sue più grandi passioni: la storia e la divulgazione. Grazie al suo talento e alla sua irrefrenabile passione e simpatia, le sue conferenze trasformano in racconti avvincenti anche gli argomenti più odiati tra i banchi di scuola.
Per questo motivo, la notizia del suo arrivo ad Aosta ha suscitato da subito un grande interesse ed entusiasmo nel pubblico che ha partecipato numeroso, superando le aspettative degli organizzatori. Nonostante le restrizioni anti-covid, lo Splendor era gremito di appassionati e di estimatori del lavoro di divulgazione del Professore, la cui popolarità è esplosa su internet soprattutto negli ultimi anni. Le sue conferenze sono state caricate su YouTube e poi su Spotify da alcuni fans, diventando il podcast più ascoltato in Italia durante l’estate 2020.
Martedì sera, sul palco insieme a Barbero, c’era l’amico e collega Joseph Rivolin, già direttore del’Archivio storico regionale e della biblioteca. Durante il dialogo, Barbero ha approfondito il tema del medioevo in Valle d’Aosta, fra due e trecento, ai tempi di Dante. Come anticipato dal titolo, la conferenza si è inserita nella rassegna di eventi organizzati per celebrare l’anno dantesco, in cui ricorrono i settecento anni dalla morte del sommo poeta.
Il Professore ha raccontato il contesto storico, culturale, sociale e politico della nostra valle attraverso aneddoti ed esempi, tracciando un profilo generale, ma mai generico. Con la sua oratoria e il suo consueto entusiasmo Barbero è riuscito a tenere il pubblico con il fiato sospeso per più di un’ora. Tra castelli e castellani, Signori e Conti, preti, monaci e popolani, la storia medievale valdostana si è popolata di personaggi profondamente umani che, nonostante la distanza temporale, riescono ad emozionare ed incuriosire il pubblico.